Umanità con una doppia faccia. Questa è la lettera di Tiba, una ragazzina irachena di 14 anni.
Da una parte la Polonia che lascia bambini e famiglie al freddo in condizioni fisiche e psicologiche di estrema fragilità, nei campi di detenzione. La loro unica colpa è quella di avere provato ad attraversare il confine con la Bielorussia. Si tratta di iracheni, afgani, siriani, palestinesi che scappano da altre guerre. Alcune sempre con la Russia. La strategia della Bielorussia è quella di spingere in modo violento, usando anche i paralizzatori, i profughi al confine con la Polonia.
La Polonia a sua volta cerca di respingerle nella foresta. In mezzo ci sono famiglie con neonati.
La Polonia fa parte dell'Unione europea ma ha costruito un muro, che sarà lungo 186 chilometri per impedire la rotta dei migranti. Sarà ultimato nelle prossime settimane. Come si concilia tutto questo con i diritti dell’ uomo, che hanno la culla proprio in europa? Dall’altra parte però la Polonia, che alza muri, è la stessa Polonia, che al confine con l'Ucraina, apre le porte e accoglie 3 milioni e mezzo di profughi ucraini, secondo gli ultimi dati. Tanti sono poi andati in altri paesi europei ma circa 2 milioni di ucraini sono rimasti.
Come sta funzionando accoglienza ?
REPORT LUNEDÌ ORE 21.20 Rai3 INCHIESTA DI CLAUDIA DI PASQUALE
Sigfrido Ranucci
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