28 maggio 2003
“Cosa ho pensato? Mi è passata la vita davanti.
Mi piace rivedere le immagini. Stavo aspettando il fischio dell’arbitro, lui ha fischiato e io non ho sentito. Poi stavo guardando un po’ l’arbitro e un po’ il portiere, ero molto concentrato.
L’emozione c’è stata nei trenta metri di cammino fino al dischetto, ti passano tanti pensieri.
Però quando sono arrivato lì ero concentrato, ero sicuro, e stavo aspettando solo il fischio.
Mi ricordo che in quel momento pensai: «Non devo cambiare decisione».
Quando ho preso il pallone ero deciso su quello che dovevo fare”.
Andriy Shevchenko
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