mercoledì 13 novembre 2013

                          “ABUSIVISMO E CULTURA”


“Non saremo noi poeti e sognatori a cambiare il mondo.Ma sopravviveremo.E saremo gli unici”.


Ci sono spiriti indomiti che hanno imparato cosa sia la Libertà vedendosene privati ed insegnano,facendo delle loro difficoltà speranza per gli altri,una Dignità avvertibile a pelle ma difficile da rendere a parole.
Vivo a Centocelle,cittadella nella meglio nota città di Roma,ed ho la fortuna di avere per vicini,in un locale su strada parte di un palazzetto d’epoca da loro anche occupato a mò di condominio,i ragazzi della Biblioteca Abusiva Metropolitana.
Il nome,mi spiega Aladin-poeta e pittore yemenita venuto in Italia per poter professare la propria identità politica e religiosa e scampato così alla morte certa-nasce dall’etichetta che inizialmente gli abitanti del quartiere diedero a lui e ai suoi “compagni”-l’accezione qui è più umana che politica-quasi esclusivamente stranieri,senza lavoro né fortune da presentare,ritenuti responsabili e colpevoli,con il loro occupare ABUSIVAMENTE l’immobile privato ma da anni abbandonato all’incuria,del crollo del valore degli appartamenti siti in zona.Tali genti,evidentemente,della crisi immobiliare mondiale non han mai sentito parlare.
Fatto sta che gli abusivi in questione,pur vedendosi privati per settimane dell’acqua corrente,pur subendo le ignoranti angherie-gratuite,aggiungerei-di chi giudica senza voler conoscere,son stati bravi a rendere l’OCCUPARE un modo tutto costruttivo di ABITARE e CONDIVIDERE.
Amando la lettura ed essendo, quasi tutti ,persone di vasta cultura-puliti pure,pensate!-alcuni occupanti-il BPM è il comitato cui appartengono-han deciso di radunar le forze e mettere a disposizione di TUTTI,non senza l’aiuto di amici e conoscenti,uno spazio che rimane aperto ogni giorno dalle15.30 fino ad… orario libero.
Qui si usufruisce ,GRATUITAMENTE,non solo di letteratura di ogni tipo,fumetti,internet ma anche di testi scolastici che vengono donati alle famiglie  in difficoltà a causa del peso economico della cosidetta Pubblica Istruzione.
Attualmente la BAM ospita corsi di italiano per stranieri in cui,ai testi,vengono affiancati la visione di film per alleggerire lo studio e consigli pratici volti a facilitare gli iter burocratici cui sono obbligati gli immigrati e,alcune sere,vi si può trovare uno scrittore che presenta il proprio ultimo lavoro oppure un documentario,un cineforum,una cena tra AMICI..ovvero,chiunque abbia voglia di seder lì con loro a chaiccherare.
Doveroso sottolineare che a Centocelle,prima dell’arrivo di questi ABUSIVI,la biblioteca non c’era.
Il Comune aspettava forse cadesse dal cielo la notte di Natale?O forse,meglio ancora,sperava uscisse bell’e pronta dalla tasca di qualke ladrone-assessore?
Tra i progetti a breve della BAM –inserita già da tempo in una rete cittadina di biblioteche autogestite-c’è l’apertura,in sede, a gennaio 20014,di un CAF la cui responsabilità sarà di una ragazza abruzzese laureata in Scienze della comunicazione ed iscritta all’Università dell’Aquile nella speranza di poter diventare assistente sociale.
Ramona,questo il suo nome,oltre a tutto ciò,tiene le lezioni di italiano di cui sopra,frequenta un corso per lavorare nei Caf-qui nessuno si improvvisa senza cognizione di causa-e da anni si dedica alla fotografia perfezionandosi grazie a corsi e passione.Il suo curriculum parla chiaro:è una persona preparata e volenterosa  che si è trovata obbligata-pur se fortunata perkè non ha mai dormito in strada- a scegliere se occupare o tornarsene al paesello,dove le possibilità sono addirittura inferiori a quelle offerte dalla nostra città.
 Sia Aladin sia Ramona,e come loro molti altri,son passati velocemente dal DOVERE occupare per forza di cause maggiori allo SCEGLIERE di non sottostare più ad un sistema che ci vuole-ci pretende-perennemente in corsa verso un qualcosa da possedere rendendo “fruibili”noi per primi,ciechi alle nostre stesse più umane necessità.
Si sono ripresi il tempo,le energie,le intenzioni di cui si sentivano privati e ne hanno fatto,ne fanno,un uso migliore rispetto a prima.
E non si pensi che andare a occupare sia facile !Il percorso è lungo e tortuoso,poche le garanzie.Tanti i rischi.
La BAM,ultimamente,è anche apparsa in un documentario preparato dal Teatro Biblioteca Quarticciolo-a rischio chiusura-contro i tagli alla cultura.
Dal canto mio,reputo che anche i media dovrebbero prestare maggiore attenzione a queste nuove realtà,spekkio di un tempo che cambia e si evolve,di un mondo cittadino multietnico che alcuni non gradiscono ma ke c’è,esiste.Ed apporta non solo la delinquenza di cui tanto si parla ma anche nuove idee,nuove soluzioni.


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Viviana Oliveri

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