“ABUSIVISMO E CULTURA”
“Non saremo noi poeti e sognatori a cambiare il mondo.Ma
sopravviveremo.E saremo gli unici”.
Ci sono spiriti indomiti che hanno imparato cosa sia la Libertà vedendosene
privati ed insegnano,facendo delle loro difficoltà speranza per gli altri,una
Dignità avvertibile a pelle ma difficile da rendere a parole.
Vivo a Centocelle,cittadella nella meglio nota città di
Roma,ed ho la fortuna di avere per vicini,in un locale su strada parte di un
palazzetto d’epoca da loro anche occupato a mò di condominio,i ragazzi della
Biblioteca Abusiva Metropolitana.
Il nome,mi spiega Aladin-poeta e pittore yemenita venuto in
Italia per poter professare la propria identità politica e religiosa e scampato
così alla morte certa-nasce dall’etichetta che inizialmente gli abitanti del
quartiere diedero a lui e ai suoi “compagni”-l’accezione qui è più umana che
politica-quasi esclusivamente stranieri,senza lavoro né fortune da
presentare,ritenuti responsabili e colpevoli,con il loro occupare ABUSIVAMENTE
l’immobile privato ma da anni abbandonato all’incuria,del crollo del valore
degli appartamenti siti in zona.Tali genti,evidentemente,della crisi
immobiliare mondiale non han mai sentito parlare.
Fatto sta che gli abusivi in questione,pur vedendosi privati
per settimane dell’acqua corrente,pur subendo le ignoranti
angherie-gratuite,aggiungerei-di chi giudica senza voler conoscere,son stati
bravi a rendere l’OCCUPARE un modo tutto costruttivo di ABITARE e CONDIVIDERE.
Amando la lettura ed essendo, quasi tutti ,persone di vasta
cultura-puliti pure,pensate!-alcuni occupanti-il BPM è il comitato cui
appartengono-han deciso di radunar le forze e mettere a disposizione di TUTTI,non
senza l’aiuto di amici e conoscenti,uno spazio che rimane aperto ogni giorno
dalle15.30 fino ad… orario libero.
Qui si usufruisce ,GRATUITAMENTE,non solo di letteratura di
ogni tipo,fumetti,internet ma anche di testi scolastici che vengono donati alle
famiglie in difficoltà a causa del peso
economico della cosidetta Pubblica Istruzione.
Attualmente la
BAM ospita corsi di italiano per stranieri in cui,ai
testi,vengono affiancati la visione di film per alleggerire lo studio e
consigli pratici volti a facilitare gli iter burocratici cui sono obbligati gli
immigrati e,alcune sere,vi si può trovare uno scrittore che presenta il proprio
ultimo lavoro oppure un documentario,un cineforum,una cena tra AMICI..ovvero,chiunque
abbia voglia di seder lì con loro a chaiccherare.
Doveroso sottolineare che a Centocelle,prima dell’arrivo di
questi ABUSIVI,la biblioteca non c’era.
Il Comune aspettava forse cadesse dal cielo la notte di
Natale?O forse,meglio ancora,sperava uscisse bell’e pronta dalla tasca di
qualke ladrone-assessore?
Tra i progetti a breve della BAM –inserita già da tempo in
una rete cittadina di biblioteche autogestite-c’è l’apertura,in sede, a gennaio
20014,di un CAF la cui responsabilità sarà di una ragazza abruzzese laureata in
Scienze della comunicazione ed iscritta all’Università dell’Aquile nella
speranza di poter diventare assistente sociale.
Ramona,questo il suo nome,oltre a tutto ciò,tiene le lezioni
di italiano di cui sopra,frequenta un corso per lavorare nei Caf-qui nessuno si
improvvisa senza cognizione di causa-e da anni si dedica alla fotografia
perfezionandosi grazie a corsi e passione.Il suo curriculum parla chiaro:è una
persona preparata e volenterosa che si è
trovata obbligata-pur se fortunata perkè non ha mai dormito in strada- a
scegliere se occupare o tornarsene al paesello,dove le possibilità sono addirittura
inferiori a quelle offerte dalla nostra città.
Sia Aladin sia
Ramona,e come loro molti altri,son passati velocemente dal DOVERE occupare per
forza di cause maggiori allo SCEGLIERE di non sottostare più ad un sistema che
ci vuole-ci pretende-perennemente in corsa verso un qualcosa da possedere
rendendo “fruibili”noi per primi,ciechi alle nostre stesse più umane necessità.
Si sono ripresi il tempo,le energie,le intenzioni di cui si
sentivano privati e ne hanno fatto,ne fanno,un uso migliore rispetto a prima.
E non si pensi che andare a occupare sia facile !Il percorso
è lungo e tortuoso,poche le garanzie.Tanti i rischi.
Dal canto mio,reputo che anche i media dovrebbero prestare
maggiore attenzione a queste nuove realtà,spekkio di un tempo che cambia e si
evolve,di un mondo cittadino multietnico che alcuni non gradiscono ma ke
c’è,esiste.Ed apporta non solo la delinquenza di cui tanto si parla ma anche
nuove idee,nuove soluzioni.
-
Viviana Oliveri
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