Dagli occhi la diagnosi dell'Alzheimer
Un esame della retina potrebbe divenire cruciale
(Archivio)
ROMA - Un esame della retina potrebbe divenire cruciale nella diagnosi dell'Alzheimer e nel monitoraggio del decorso della malattia: infatti una ricerca presentata al congresso di Neuroscienze in corso a San Diego mostra che in cavie destinate ad ammalarsi di demenza senile si verifica anche la neurodegenerazione di una parte consistente della retina. Lo studio è stato condotto su topolini geneticamente modificati che sono un comune modello sperimentale di malattia di Alzheimer, spiegano in una nota gli scienziati della Georgetown University Medical Center (GUMC) e della Università di Hong Kong che hanno eseguito gli esperimenti.
La demenza senile è stata più volte collegata al glaucoma che è una malattia dei nervi ottici. Così i ricercatori sono andati a studiare l'occhio di topolini geneticamente modificati per ammalarsi di Alzheimer ed hanno visto che due strati di cellule retiniche sono visibilmente assottigliati in questi animali. La retina è un'estensione del cervello perché è la parte di occhio in cui le immagini viste sono trasformate in segnali nervosi da inviare al cervello attraverso il nervo ottico. Quindi è coerente che una malattia neurodegenerativa come l'Alzheimer interessi anche un tessuto, quello retinico, che in qualche modo fa parte del sistema nervoso. Benché su cavie lo studio è importante, soprattutto perché esiste già ed è ampiamente usato in clinica uno strumento diagnostico per vedere se la retina è in salute, la tomografia a coerenza ottica. L'OCT potrebbe divenire utile, quindi, anche nella diagnosi di Alzheimer.
La demenza senile è stata più volte collegata al glaucoma che è una malattia dei nervi ottici. Così i ricercatori sono andati a studiare l'occhio di topolini geneticamente modificati per ammalarsi di Alzheimer ed hanno visto che due strati di cellule retiniche sono visibilmente assottigliati in questi animali. La retina è un'estensione del cervello perché è la parte di occhio in cui le immagini viste sono trasformate in segnali nervosi da inviare al cervello attraverso il nervo ottico. Quindi è coerente che una malattia neurodegenerativa come l'Alzheimer interessi anche un tessuto, quello retinico, che in qualche modo fa parte del sistema nervoso. Benché su cavie lo studio è importante, soprattutto perché esiste già ed è ampiamente usato in clinica uno strumento diagnostico per vedere se la retina è in salute, la tomografia a coerenza ottica. L'OCT potrebbe divenire utile, quindi, anche nella diagnosi di Alzheimer.
(ANSA)
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