L’
Unità Delitti Insoluti della squadra mobile di Roma - coadiuvata da personale della polizia scientifica e della protezione civile - ha trovato nei pressi della Capitale i resti ossei di Maria Teresa Dell’Unto, l’infermiera di mezza età che era sparita nel nulla a marzo 2001. Lo scorso 29 ottobre, dopo 8 anni dalla denuncia di scomparsa fatta dai familiari, era stato arrestato un ex collega della donna con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Si chiama
Angelo Stazi, ha 64 anni e all’epoca dei fatti sarebbe stato legato sentimentalmente alla Dell’Unto, alla quale però, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, spillava anche un bel po’ di soldi. Fino a quel 21 Marzo di 8 anni fa. La donna, esasperata dalle continue richieste di denaro avanzate dall’uomo si sarebbe rifiutata di cedere all’ultima pretesa: un prestito da 9 milioni di lire che sarebbe servito a Stazzi per comprare una cucina.
La situazione sarebbe degenerata in
una lite nel corso della quale la donna sarebbe stata uccisa. Fin da subito i sospetti degli inquirenti si erano concentrati su quel collega dell’infermiera; solo indizi però, nessuna prova a carico dell’uomo.
La svolta è
arrivata lo scorso autunno: a tradire Stazzi, il suo tentativo di depistare le indagini con un telegramma partito da Torino, e indirizzato alla famiglia della donna, in cui Maria Teresa Dell’Unto diceva di essersi allontanata volontariamente e di voler essere lasciata in pace.
Ad incastrare Stazzi anche un regalo fatto a una sua nuova compagna: un orologio che i parenti della Dell’Unto hanno riconosciuto essere di proprietà della vittima. Con questo sono
quattro i casi finora risolti dalla sezione “Cold case” della squadra mobile di Roma, tra cui quello di Maria Scarfò, violentata e uccisa nel dicembre del 2000; il suo strupratore e assassino è stato arrestato dopo 7 anni.
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