ROMA - «Tutti quelli che amano l'Italia e nessuno ama l'Italia più di
me, sono stati preoccupati nel vedere l'influenza di Berlusconi non solo
sullademocrazia ma anche sulla cultura». Parola di Hugh Grant al Forum
pan-europeo sul pluralismo dei media e i new media, organizzato dal
Parlamento Europeo per chiedere alla Commissione una direttiva sul
pluralismo dei media. Per l'attore l'ex premier è anche «un pericolo»
per la democrazia in Europa. Posizioni che hanno suscitato un vivace
battibecco con Gina Neri, membro del consiglio di amministrazione di
Mediaset, presente al seminario.
Hugh Grant, rispondendo a una domanda, ha definito l'Italia
come «un ibrido bizzarro di Stato che controlla i media e di media che
controllano lo Stato, entrambi nelle mani dello stesso uomo». «Ciò che è
curioso ed inspiegabile per me - ha detto ancora l'attore - è che un
tipo solo che ha in mano 6 emittenti o comunque ha una forte influenza
sulle televisioni pubbliche ed è protagonista di tanti e tanti scandali
che avrebbero ucciso ogni altro uomo politico in altri paesi continua al
potere o comunque vicino al potere». L'attore, pur riconoscendo che in
ogni Stato «gli elettori sono liberi di eleggere chi vogliono», non ha
nascosto che i successi di Berlusconi nelle urne «sorprendono negli
altri paesi».
Parole che hanno sollevato la dura reazione di Gina Nieri.
«Berlusconi ha perso e vinto elezioni» e «la legge in Italia è
rispettata dalla mia impresa», ha affermato Neri. «C'è un'autorità
indipendente che assicura questo, per esempio in Italia Mediaset non può
avere un giornale, abbiamo leggi più severe che in Gran Bretagna», ha
aggiunto.
Proprio dai giornali, parte l'attacco successivo di Grant:
«È vero - chiede alla Nieri - che Berlusconi era in grado, mentre era
premier, di attaccare i suoi avversari usando i suoi giornali?». «Silvo
Berlusconi - fa presente Nieri - non è proprietario de Il Giornale, il
fratello è il proprietario», una precisazione che provoca risate
dall'aula e un nuovo intervento dell'attore. «Può dirmi se alcune delle
storie che il sig. Berlusconi, o scusi il Giornale del fratello, sono
state in grado di scrivere sui suoi rivali arrivavano da fonti che molte
persone ritengono essere della polizia e dei servizi segreti?». Una
domanda a cui la Nieri non ha voluto rispondere, criticando «la
mistificazione della realtà».
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/hugh_grant_contro_berlusconi_troppe_tv_un_pericolo/notizie/205157.shtml
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