Reporter Senza Frontiere ha diffuso la sua lista annuale dei governi che minacciano la libertà della rete e di quanti la usano.
I SOLITI - Accanto a tradizionali conferme come quelle di Birmania, Cina, Iran, Corea del Nord e Arabia Saudita ci sono alcune new entry come Bahrein e Bielorussa e paesi che non t’aspetti come la Francia, finita da tempo nella lista per l’assurda legge voluta da Sarkozy, che può arrivare a privare chi scarica materiale protetto da copyright della connessione.
E GLI ALTRI – C’è la Siria, che come la Cina è accusata di pagare troll nazionalisti, c’è Cuba, c’è il Vietnam dove il governo combatte gli ambientalisti in rete, ci sono gli stan, Turkemnistan, Uzbekistan e l’ultimo arrivato Kazakistan, dove dittature demenziali e spietate fanno ovviamente fatica a permettere in rete quella libertà che negano ai loro cittadini nella real life.
I CAMPIONI 2011 – Su tutti svetta il Bahrein, una new entry con il botto, protagonista di una dura repressione della rete come di chi l’ha usata per animare le proteste contro la locale tirannide. Ma anche l’Egitto si piazza bene, perché nel dopo-Mubarak anche i blogger e gli attivisti in rete sono finiti nel mirino delle autorità e sotto processo.
I SOLITI PRETESTI – Ma c’è anche l’Australia, dove una legge assurda voluta fortemente dal governo dovrebbe portare alla realizzazione di un grande firewall che protegga i computer della nazione dai contenuti e dai siti apprezzati dai pedofili , un’iniziativa che non ha eguali al mondo nella fantasia del pretesto sollevato per realizzare un’infrastruttura di controllo nazionale che prevedibilmente dovrebbe servire (male) altri scopi, che interessano i governi più della lotta alla pedofilia. Lista che comunque lascia un po’ il tempo che trova, troppi sono i paesi ignorati che hanno poco da invidiare a quelli in cima alla classifica.
http://www.giornalettismo.com/archives/212559/quando-il-potere-odia-internet/
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