Agenti iraniani reclutano adolescenti su Telegram e TikTok per compiere attentati in Europa contro obiettivi ebraici e israeliani. I minorenni accettano senza riflettere alle conseguenze delle loro azioni e spesso non sanno nemmeno che dietro alle persone che gli promettono premi in denaro ci sia il regime di Teheran. Gli incentivi finanziari vanno dai 120 euro per lanciare bombe molotov a 1500 euro per crimini più gravi come gli omicidi. Finora il teatro degli attacchi sono stati Svezia, Norvegia, Danimarca e Belgio ma non è escluso che i tentacoli iraniani si spingano fino in Italia. A Stoccolma lo scorso maggio un quindicenne armato fino ai denti, salì su un taxi direzione ambasciata israeliana. La polizia che già lo teneva sott’occhio, lo arrestò assieme ad un complice. A Göteborg un ragazzo di 13 anni è stato arrestato mentre sparava contro la sede di un’azienda israeliana specializzata nello sviluppo di tecnologie per il settore della difesa. E sempre contro lo stesso obiettivo un sedicenne e un ragazzo di 23 anni furono sorpresi a piazzare delle bombe nascoste in borracce termiche all’entrata principale dell’edificio. A Bruxelles lo scorso maggio le autorità avevano sventato un attentato contro l’ambasciata israeliana arrestando un gruppo di minori di 14 anni. A ottobre sempre a Stoccolma, erano stati uditi degli spari contro l’ambasciata israeliana. Una volta arrivate le forze dell’ordine si erano perse le tracce del sospettato che due giorni dopo a Copenaghen fece esplodere due ordigni nelle vicinanze della sede della delegazione israeliana nella capitale danese.

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