"Per le opposizioni c’entra sempre il fascismo", ha dichiarato Ignazio La Russa, Presidente del Senato. Sì, caro La Russa, c’entra sempre il fascismo quando ad approvare un decreto sicurezza è un governo che puzza di autoritarismo, manganelli e nostalgie nere.
Il problema non è che noi “vediamo fascismo ovunque”. Il problema è che voi non fate altro che spargerlo in ogni angolo: nei decreti, nei comizi, nei manganelli contro chi protesta, nei tagli ai diritti sociali e nella riduzione degli spazi democratici. E quando un uomo delle istituzioni che colleziona busti del Duce tenta di cavarsela con una battuta, il messaggio è chiaro: non avete nemmeno più bisogno di nascondervi.
La Russa fa lo spiritoso. Ma non fa ridere nessuno. Non fa ridere chi rischia la galera per un picchetto, chi viene sgomberato da una casa, chi viene perquisito o identificato per un volantino, chi viene manganellato perché scende in piazza per rivendicare i suoi diritti.
Non fa ridere chi vive sulla propria pelle i frutti amari della vostra “sicurezza”. E infatti noi, sabato 31 maggio, saremo in piazza, a Roma, in tantissimi contro questo decreto infame e contro la vostra ipocrisia. Con chi lotta per la libertà, per i diritti, per la giustizia sociale.
Altro che spiritosaggini: qui c’è in gioco la democrazia. Lo ribadiamo: la deriva autoritaria del Paese non è propaganda, ma una minaccia concreta. Ha decreti, ha volti, ha busti nei salotti buoni del potere. E ha la voce stanca e arrogante di chi non ha mai smesso di rimpiangere i tempi che furono.
Giovanni Barbera

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