Le indagini sono ancora in corso per chiarire ogni aspetto dell'incidente e verificare se siano emerse irregolarità sul contratto di lavoro e sulla sicurezza a bordo del catamarano
Sono ancora in corso le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente che ha tragicamente strappato la vita ad Anna Chiti, la 17enne studentessa dell’istituto nautico di Venezia, morta sabato 17 maggio dopo essere caduta da un catamarano. Un altro aspetto al vaglio degli investigatori è il contratto di lavoro di Anna, che era al suo primo giorno di occupazione come marinaia a bordo del catamarano.
Era al primo giorno di lavoro
Gli investigatori stanno analizzando anche le telecamere di sorveglianza della darsena di Sant'Elena, dove è avvenuto l’incidente, e stanno interrogando le persone presenti a bordo al momento della tragedia, tra cui molti turisti. A tutti è stato chiesto di non ritardare la propria partenza da Venezia per permettere agli inquirenti di ricostruire ogni dettaglio utile.
La ragazza, originaria di Treviso, stava intraprendendo una carriera nel settore nautico, studiando all'indirizzo "Trasporti e Logistica e Conduzione del Mezzo Marino" presso l'istituto nautico di Venezia, con l'obiettivo di diventare ufficiale di coperta sulle navi.
Il suo futuro, quindi, era orientato verso una carriera su imbarcazioni più grandi, non certo su un catamarano, ma il destino ha voluto diversamente.
Cosa è successo
Secondo quanto ricostruito finora, Anna stava partecipando a una festa in costume a bordo del catamarano, organizzata da una comitiva di ragazzi africani. Durante l'evento, la giovane è scivolata e finita in acqua. Il comandante della barca è stato il primo a notare la caduta, tuffandosi subito per cercare di aiutarla. Purtroppo, non è riuscito a liberarla dalla cima che l'aveva impigliata nell'elica. È stato necessario l'intervento tempestivo di un sommozzatore dei vigili del fuoco per liberarla e portarla a riva.
Sfortunatamente, nonostante i lunghi tentativi di rianimazione da parte dei medici del Suem, Anna è deceduta. La ragazza presentava una profonda ferita alla testa, verosimilmente causata dall’impatto con l'elica del catamarano. Il preside dell’istituto nautico di Venezia, Michelangelo Lamonica, ha ricordato Anna come una studentessa “piena di vita” e molto appassionata del mare, oltre che un punto di riferimento per i suoi compagni più giovani, ai quali dava ripetizioni. La sua morte lascia un vuoto profondo nell’ambito scolastico e nella comunità locale.
https://www.leggo.it/italia/cronache/anna_chiti_incidente_nautico_contratto_lavoro_indagini_venezia_oggi_18_5_2025-8843916.html

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