mercoledì 21 maggio 2014

Renzi mette le mani avanti: “Il voto non è un test per il governo”

renzi-Redazione- Domenica si gioca un "derby", dice Matteo Renzi. "O noi o loro", concorda Beppe Grillo.
Il voto per le europee e le amministrative sarà una scelta di campo tra due proposte inconciliabili. Da un lato, secondo il leader del Pd, "chi evoca terrore", dall'altro chi "prova a cambiare". Da un lato la vecchia politica, sostiene invece il capo dei 5 Stelle, dall'altro "le persone perbene".
Con Silvio Berlusconi costretto a inseguire. E attaccare, senza esclusione di colpi: l'ex comico, sibila il leader di FI, "è un assassino".
 Lui, replica lapidario Grillo, "è un pover'uomo". Si vota in tutta Italia per le europee, questa domenica. Un voto delicato come non mai per il Vecchio continente, "attraversato da pulsioni e populismi che – avverte il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – mettono in discussione struttura e obiettivi della costruzione comune".
Ma Grillo, che populista si definisce con fierezza, vuol declinare il risultato in chiave tutta interna. E' un voto "politico" e "Renzi – assicura – ha capito di aver perso". Per il premier sono "gli ultimi giorni di Pompei", provoca il leader M5S, che punta a un bis delle politiche 2013 per poi provare a terremotare governo e Colle: "Andrò sotto il Quirinale" a protestare contro unpresidente "delegittimato", ribadisce.
Non intende farsi trascinare nella rissa, il presidente del Consiglio. Auspica un voto "sulle europee" e si dice sicuro che vincerà il suo Pd: gli italiani preferiranno chi "si mette in gioco e prova a cambiare le cose" governando, a chi "usa un linguaggio di morte" per instillare "disperazione".
Ed è perciò su questo piano che il segretario intende continuare ad attaccare Grillo, suo vero avversario, in una sfida in cui ogni singolo voto conta. Un Pd "forte", riconosce Renzi, può "cambiare le cose in Europa" e "rivoltare l'Italia come un calzino".
Ma, avverte il premier, domenica ci si gioca la "credibilità" in Ue, non il Paese: tanto Grillo quanto Berlusconi "devono sapere" che "il giorno dopo le elezioni non cambia il governo" o l'inquilino del Quirinale.
"Sono andati tutti fuori di testa, dicono cose folli", osserva Angelino Alfano, che vede nell'elettorato moderato uno "spazio enorme" per il Nuovo centrodestra. Ma per Ncd, in bilico sulla soglia di sbarramento, arriva un preoccupante colpo dall'arresto di Paolo Romano, presidente del Consiglio regionale della Campania e candidato nelle liste Ncd alle europee.
 Una misura che, osserva il ministro dell'Interno, sarebbe stato meglio arrivasse prima delle candidature o dopo il voto, per non generare "nell'opinione pubblica il sospetto di un intervento a tre giorni dal voto".

http://www.articolotre.com/2014/05/renzi-mette-le-mani-avanti-il-voto-non-e-un-test-per-il-governo/

Nessun commento:

Posta un commento