Sulla fascinazione
Alla luce di quanto ti scrissi riguardo ai danni irreparabili
del fascino raccontati da Nicola Valletta e Ernesto De Martino , oltre le
citazioni di Platone, Pitagora, Plinio, Catullo, Orazio, Pirandello, San Paolo,
S Michele Arcangelo e San Benedetto, ove di questi ultimi tre e’ consigliato
portare sempre appresso una immaginetta o un santino come protezione, in
relazione ti voglio raccontare due accadimenti e dove sono stato
testimone;
Il primo; negli anni 50 o 60 non ricordo bene la datazione,
avvenne un fatto di fascinazione proprio nell’appartamento di rimpetto a
Righetto l’oste oramai passato a miglior vita e che tu hai conosciuto bene e che
allora abitava sopra il mio appartamento di piazza Mancini. Questo nostro
giovane amico di nome Giancarlo ometto il cognome per ovvie ragioni, era
prossimo alle nozze e ricordo che fu’ assalito improvvisamente da diversi ed
inspiegabili malanni inspiegabili anche dalla scienza medica, come, inappetenza,
spossatezza, terribili mal di testa, e continui e strani conati di vomito. Mia
Mamma conosceva una signora molto devota alla Madonna che eliminava con delle
complesse pratiche le jettature e che abitava in uno stabile ubicato in una
traversa della via Nomentana dal nome Mamma Nannina, costei non chiedeva soldi
nell’operare, dimostrazione di serieta’ e religiosita’, chiedeva solo un obolo o
l’accensione di candele per una statua di una madonnina che aveva all’ingresso
dell’appartamento. Ricordo benissimo che costei alla mamma di Giancarlo la
indottrino’ nel fare delle pratiche alquanto strane, come, pozioni stranissime,
percorsi notturni in strane strade nei giorni stabiliti etc etc per poi
comunicarle il nome dell’autrice della jettatura che peraltro ricordo bene era
amica in comune anche di mia mamma precisandole altresi’ che questa fascinazione
fu procurata a sua insaputa tant’evvero che una volta Giancarlo stabilitosi e
convolato a nozze venuta a conoscenza dell’accaduto si dispero’ tantissimo e
piangendo gli auguro un mondo di bene perche ella era una donna buonissima e
disponibilissima verso il prossimo.
Il secondo; negli anni 70 mi trovavo in auto nel periodo
estivo nelle campagne assolate dell’Irpinia, ero li per fare visita a mia
cognata residente in una masseria in un paesino dell’Avellinese, improvissamente
mi si paro’ davanti una donna malmessa dall’aspetto nomade la quale mi fece
cenno di fermarmi perche’ doveva parlarmi, normalmente sono molto diffidente e
non mi fermo mai, quel giorno qualcosa mi suggeri’ di fermarmi, ed ella mi disse
in srettissimo accento irpino ‘’che io capisco’’ che da li a poco sarei partito
per New York ove li mi avrebbero prospettato un buon e ben remunerato lavoro ed
infine in seno al mio ufficio qualche collega avrebbe ordito a mie spese dei
gravi disservizi, consegnandomi nel contempo un piccolo pacchettino cucito con
spago pregandomi di non aprirlo mai e portarmelo sempre appresso non dopo aver
pronunciato la formula beneaugurante in dialetto ‘’uocchie maluocchie schiatta
nell’uocchie’’ perche’ sarebbe servito in caso di necessita’ onde eliminare
eventuali fascinazioni.
Conclusione; ho fatto il viaggio a New York, un miliardario
italo/americano parente di mia moglie mi prospetto’ un lavoro dirigenziale
altamente remunerato e che io non accettai perche’ sposato in Italia con prole,
un mio collega poi identificato ordi’ a mie spese un grave disservizio che
riuscii a dimostrare la mia innocenza perche’ contrariamente essendo un
dirigente avrei subito delle pesantissime sanzioni.
a te le conclusioni.
Antonio Bacolini
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