martedì 11 giugno 2013

Privacy: Soro, in arrivo norme su intercettazioni

Il garante, lotta alla violenza verbale in rete. Boldrini, i ragazzi sul web sono i piu' esposti


  Antonello Soro

ROMA - "Nelle prossime settimane" il Garante privacy adotterà un "provvedimento generale" sulle intercettazioni "per indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni". Lo annuncia il presidente Antonello Soro, auspicando anche una revisione del "codice dei giornalisti".
SORO, LOTTA ALLA VIOLENZA VERBALE IN RETE - "Non possiamo più essere indulgenti con la violenza verbale presente nella rete". Il Garante privacy Antonello Soro dice basta agli "illeciti, tutt'altro che di opinione!" che "rischiano di rendere la rete, da potente strumento di democrazia, spazio anomico dove si può impunemente violare i diritti".
SORO, NO A MODELLO USA, UE LA DIFENDA - "La pretesa di proteggere la democrazia attraverso la compressione delle libertà dei cittadini rischia di mettere in discussione l'essenza stessa del bene che si vuole difendere". Il Garante privacy Antonello Soro prende le distanze dal caso Datagate e sottolinea l'impegno Ue a non "rivedere al ribasso" la tutela della riservatezza.
BOLDRINI, RAGAZZI SU WEB I PIU' ESPOSTI - "Quando parliamo della riservatezza da garantire, credo che si debba pensare in primo luogo ai soggetti più esposti, come i ragazzi alle prese con il web: è un'urgenza che non mi stanco di sottolineare": lo ha detto il presidente della Camera, Laura Boldrini, alla presentazione a Montecitorio della relazione del Garante della Privacy.
BOLDRINI, INFORMAZIONE DISTINGUA NOTIZIE DA GOSSIP -  "Il diritto alla riservatezza va contemperato con altri diritti ugualmente rilevanti, come il diritto-dovere di cronaca esercitato da chi svolge attività informativa". E' un passaggio dell'intervento del presidente della Camera, Laura Boldrini, in occasione della relazione annuale del Garante della Privacy a Montecitorio. "La tutela della privacy e la protezione dei dati personali - ha detto Boldrini - non possono mai essere usati pretestuosamente per mettere ostacoli all'informazione, né possono essere addotti dalla pubblica amministrazione come ragione per evitare di fornire i dati che la trasparenza impone di rendere accessibili". Tuttavia, ha aggiunto Boldrini, "riconoscere i diritti dell'informazione non significa che in nome della cronaca possa essere travolta ogni sfera personale. Spetta alla responsabilità degli operatori dell'informazione la distinzione tra ciò che è notizia e ciò che è vicenda privata, perfino pettegolezzo".
(ANSA)

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