sabato 15 giugno 2013

Fondi Viminale: arrestato a Roma ex prefetto La Motta

Agli arresti anche il banchiere Klaus Beherend


 Francesco La Motta

L'ex prefetto Francesco La Motta e' stato arrestato su ordine della Procura di Roma in merito al filone capitolino dell'inchiesta sulla gestione dei Fondi del Viminale. Agli arresti anche il banchiere Klaus Beherend, mentre Eduardo Tartaglia e Rocco Zullino, gia' in carcere a Napoli, sono stati raggiunti da una nuova ordinanza di custodia.
Gli arrestati sono accusati di peculato e falsita' ideologica nell'inchiesta condotta dal pm Paolo Ielo. La parte romana dell'indagine, nata alcuni mesi fa a Napoli, riguarda un investimento in Svizzera di dieci milioni di euro del Fec (Fondo Edifici di Culto), di cui La Motta era l'ex responsabile, affidato, secondo chi indaga, a Zullino, broker di Lugano e collaboratore di Tartaglia, a sua volta parente di La Motta.
Per quanto riguarda la posizione del banchiere Beherend, secondo i Ros e i carabinieri di Napoli che stanno svolgendo le indagini, e' colui che avrebbe redatto i piani di investimento dei Fondi in collegamento con Tartaglia. 
"Una indicibile beffa per i cittadini che in una epoca di necessaria austerità" devono "apprendere dai giornali che i soldi pubblici gestiti da un ministero, quello degli interni, erano andati a confluire su un fondo" all'estero, si legge nell'ordinanza emessa nei confronti dell'ex prefetto.
Il provvedimento riguarda altre tre persone accusate di aver trasferito circa 10 milioni dei fondi del Viminale su un conto corrente in Svizzera, poi svuotato, della "Silgocom, società svizzera a cui era arrivati anche soldi provenienti dalla criminalità organizzata". Nell'ordinanza di 25 pagine il gip definisce di "eccezionale gravità" la condotta dell'ex prefetto Francesco La Motta che ricopre attualmente il ruolo di "consulente dell'Aisi", il servizio segreto civile.
L'alto rappresentante dello Stato "ha asservito - scrive il gip - la funzione pubblica ad interessi privati". Nel provvedimento viene citata anche una circostanza in cui La Motta "nel corso di una perquisizione si è avvalso della presenza e collaborazione degli attuali responsabili dell'ufficio legale e capo di gabinetto dell'Aisi". La Motta, infine, era in attesa di un ulteriore incarico e al telefono, stando al gip che cita una intercettazione, "si rammaricava delle indagini in corso".
La Motta poteva contare "aderenze con appartenenti ad apparati dello stato" e in ragione di ciò "sono più che concrete le possibilita’ di inquinare le indagini", scrive ancora il gip
"Il ministero dell'Interno èparte lesa nei crimini e nelle responsabilità che vengono addebitate al prefetto Francesco La Motta e si augura che la magistratura vada fino in fondo" ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano a margine della Conferenza dei Prefetti. 

(ANSA)

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