lunedì 17 giugno 2024

Robert Oppenheimer

 


Nel settembre 1946 la società americana di fisica organizzò una delle più grandi conferenze della loro storia, dove erano attesi più di mille ospiti. Abraham Pais, esperto fisico delle particelle e colui che diventerà uno dei maggiori biografi di Albert Einstein, era seduto vicino a Hendrik Kramers, il più grande fisico teorico olandese vivente dell'epoca. A un certo punto, Kramers tira fuori un pezzettino di carta e inizia a scarabocchiare qualcosa, lo porge a Pais che legge: "Voltati e porgi i tuoi omaggi a Robert Oppenheimer".


Dietro di lui, seduto in mezzo al pubblico con una camicia a maniche core semiaperta, sedeva Oppenheimer, considerato una vera leggenda vivente e che veniva adorato sia dall'establishment americano sia dalla comunità scientifica; almeno da quella parte che lo amava. Infatti, Oppenheimer verrà valutato sulla base di solo due sentimenti: l'amore e l'odio. Chi lo amava lo faceva quasi ciecamente, chi lo odiava lo faceva con altrettanta intensità. 


La sua storia è quella di un uomo che, come diceva Pais, non ha trovato mai appagamento nelle proprie realizzazioni e che si sentiva sempre costretto a cercare qualcosa in più. 


Il suo ruolo da direttore del progetto Manhattan è ormai cosa nota, ma Oppenheimer non fu solo, come dichiarò lui stesso, "morte, distruttore di mondi" ma fu anche uno straordinario scienziato che prima venne portato a trionfo e poi accusato di essere un pericolo per la sicurezza nazionale. L'udienza contro di lui, che si concluse con il ritiro del suo nulla osta e col suo progressivamente isolamento, ha scritto tristi pagine di storia e uno dei primi attacchi, almeno in Occidente, diretti contro uno scienziato. Il solito Pais disse:


"L'uomo che amava il suo paese era stato trasformato nel suo capro espiatorio."


Un parziale riavvicinamento avvenne negli anni Sessanta, quando il Presidente Johnson gli consegnò il Premio Fermi. Durante la premiazione, un Oppenheimer visibilmente commosso ebbe da dire:


"Penso che sia possibile, signor Presidente, che ci siano voluti un po' di carità e un po' di coraggio per consegnare questo premio oggi."


Credits photo: Emilio Segrè Visual Archives.

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