lunedì 17 giugno 2024

Alessandro Altobelli

 


La spedizione dell'Italia a Messico '86 non fu certamente delle migliori e mise ancora più in evidenza la conclusione del ciclo vincente di Enzo Bearzot, dopo che già era stato mancato l'accesso ad Euro '84.


Durante quel Mondiale, però, emerse ancora di più il fatto che giocatori straordinari del calibro di Gaetano Scirea, Bruno Conti ed Antonio Cabrini non fossero altro che le copie sbiadite degli straordinari trascinatori che erano stati quattro anni prima per il terzo Mondiale della nostra storia.


Ad innalzarsi come uno dei pochi fari di una nazionale allo sbaraglio fu un giocatore non sempre celebrato come meriterebbe, divenuto bandiera dell'Inter dal 1977 al 1988 e che in nazionale era riuscito a togliersi la grande soddisfazione di segnare il terzo gol nella serata trionfale di Madrid del 1982 e che avrebbe concluso la sua esperienza in azzurro con la media di un gol ogni 168 minuti. 


Numeri per altro di livello assoluto, se si considerano le difficoltà tipiche dei nostri attaccanti con questa maglia (vedasi grandi campioni del calibro di Gianluca Vialli o giocatori meno blasonati come Ciro Immobile).


In quel Mondiale, Alessandro Altobelli fu una delle poche luci della squadra di Enzo Bearzot, segnando 4 dei 5 gol degli azzurri e salvando l'Italia da un'eliminazione clamorosa contro la Corea del Sud. Nonostante un rigore sbagliato, infatti, Spillo segnò due reti contro i sud-coreani e propiziò pure un autogol, trascinando di forza gli azzurri verso un accesso quasi insperato agli ottavi di finale.


E anche se quell'edizione finì male per gli azzurri sotto i colpi della Francia di Michel Platini, a distanza di 38 anni quella prestazione di Altobelli resterà negli annali, a memoria di un attaccante non sempre valorizzato dall'opinione pubblica per il suo contributo con la maglia della nazionale italiana.


Gabriele Gilli ✍️

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