CHE MORETTI RESTI O SE NE VADA, SARÀ DURA PER CHIUNQUE CARICARSI SULLE SPALLE L'EREDITÀ FINMECCANICA - IL FUTURO È ZAVORRATO DAL FILOTTO DI GARE PERSE IN GIRO PER IL MONDO - GARE PERSE SIGNIFICA MENO FATTURATO E MENO LAVORO. L'ORGANICO È STATO FALCIDIATO: I DIPENDENTI ERANO 75 MILA NEL 2010, SONO 47 MILA OGGI -ANCHE IL PORTAFOGLIO ORDINI HA SUBITO UNA CONTRAZIONE: QUASI 49 MILIARDI DI EURO 7 ANNI FA, 35 MILIARDI OGGI -
- FINMECCANICA, L'EX GIGANTE LIOFILIZZATO DALLA CURA MORETTI
Daniele Martini per il Fatto Quotidiano
Sarà dura per chiunque caricarsi sulle spalle l'eredità Finmeccanica, il grande gruppo statale che produce aerei, elicotteri e armi, ribattezzato Leonardo da Mauro Moretti che da tre anni ne è amministratore delegato e in più direttore generale e il cui mandato scade in primavera.
Nonostante una condanna a 7 anni in primo grado per la strage ferroviaria di Viareggio, 32 morti nel 2009 quando Moretti era amministratore delle Ferrovie dello Stato, lo stesso Moretti si sta dando molto da fare per riottenere l' incarico, anche se molti ritengono che la sua sia una pretesa disperata.
Che resti o se ne vada, il futuro di Leonardo è comunque zavorrato dal filotto di gare perse in giro per il mondo o messe malissimo, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, dal Canada a Singapore. Gare perse significa in prospettiva meno fatturato e meno lavoro, cioè la nebbia industriale.
Arrivato con il mandato di riportare ordine e fare pulizia dopo una stagione travagliata di scandali, il nuovo amministratore ha sottoposto il gruppo a una cura da cavallo: sostituzione a tappeto di manager con uomini prelevati dalle Fs, severe riorganizzazioni interne, taglio o forte ridimensionamento delle sedi estere di rappresentanza, probabilmente ritenute inutili o fonte di sprechi. Con i fornitori italiani, le centinaia di ditte dell' indotto, spesso piccoli scrigni di eccellenza tecnologica coltivata con un rapporto esclusivo e simbiotico con il gruppo Leonardo, è stata applicata in maniera feroce e indiscriminata la politica della lesina.
Costrette a subire pagamenti dilazionati fino a un anno e sospettate in blocco di essersi ingrassate in passato, a tutte è stata applicata una strana clausola: divieto di superare nelle forniture la soglia del 70 per cento del fatturato, pena la chiusura immediata di ogni rapporto. Il risultato è che molte di queste ditte ora boccheggiano, qualcuna si avvia al fallimento. Per effetto di queste scelte e dopo la vendita alla giapponese Hitachi del settore ferroviario, Ansaldo-Breda e Ansaldo Sts, carrozze e segnalamento, Leonardo appare come un gigante liofilizzato.
In un documento interno i consiglieri di amministrazione la vedono così: "È stata conseguita la ristrutturazione del Gruppo e il cambiamento radicale della preesistente Finmeccanica, da holding di partecipazioni in società operative controllate, nella 'One Company' Industriale Leonardo, integrata e globale, orientata all' alta tecnologia e focalizzata nei settori dell' Aerospazio, Difesa e Sicurezza".
L' utile 2016 è raddoppiato rispetto al 2015, da 253 milioni di euro a oltre 500, ma i ricavi sono scesi parecchio, l' 8 per cento circa, da 13 miliardi di euro a 12 e resteranno bloccati a 12 anche quest' anno, secondo le previsioni dell' azienda. Sette anni fa, prima dell' era Moretti, i ricavi erano molto più elevati, sfioravano quota 19 miliardi di euro (circa il 60 per cento in più).
L' organico è stato falcidiato: i dipendenti erano 75 mila nel 2010, sono 47 mila oggi.
Anche il portafoglio ordini ha subito una contrazione: quasi 49 miliardi di euro 7 anni fa, 35 miliardi oggi comprese le due maxi-commesse recenti per il Kuwait e il Qatar. In base a una trattativa avviata già nel 2010 dai predecessori di Moretti, Leonardo è capo-commessa per la fornitura al Kuwait di 28 cacciabombardieri Eurofighter per un valore tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, da spartire con le industrie aerospaziali di Germania, Gran Bretagna e Spagna. In Qatar il gruppo di Moretti si è messo nel solco di un contratto Fincantieri di 3,8 miliardi per tre corvette più una nave di supporto.
Leonardo fornirà con Selex la parte dei sistemi elettronici (circa 800 milioni di euro).
Gli affari mancati che peseranno sui conti Per il resto è buio. Nella gara da 1 miliardo di euro per la fornitura di elicotteri militari a Singapore, l' azienda italiana è stata battuta nonostante durante le fasi di dimostrazione l' elicottero della rivale Airbus fosse addirittura precipitato.
Nell' estate di un anno fa, la sconfitta è stata ancora più bruciante perché subita in Gran Bretagna, considerata una specie di mercato domestico dopo l' incorporazione di Westland da parte dell' italiana Agusta (Leonardo). In ballo c' era la fornitura di 50 elicotteri Apache (valore 2,4 miliardi di euro) alle forze armate e se l' è aggiudicata Boeing.
mauro moretti fedele confalonieri
mauro moretti maurizio gasparri
In Canada uguale: pur partecipando con un aereo che si attagliava perfettamente alle richieste di quel governo, il turboelica tattico C27J , alla fine ha prevalso un velivolo Airbus. In Australia il gruppo italiano si è aggiudicato la fornitura di C27J anche se si è trattato di una vittoria mutilata perché poi incredibilmente non è riuscito a tenersi la parte ricca, la manutenzione, affidata ad Airbus.
MAURO MORETTI RENATO MAZZONCINI
In Polonia, Leonardo ha aperto uno stabilimento per gli elicotteri, ma la commessa se l' è presa ancora Airbus, anche se poi l' ordine è stato annullato. Nella Repubblica Ceca, per Leonardo è tutta in salita la gara per gli elicotteri, mentre negli Stati Uniti appare addirittura proibitiva la possibilità di accaparrarsi la gigantesca fornitura di 350 aerei "addestratori" M346 dopo il divorzio del gruppo italiano da Raytheon, l' alleato americano.
Pure in Russia c' è stato un divorzio e ora Leonardo non produce più con il consorzio Superjet a Komsomol' sk-na-Amure in Siberia i promettenti jet Sukhoi da 100 posti. Gli effetti di questi rovesci si vedono: a Torino Caselle latitano gli ordini per il C27J , a Venegono (Varese) da dicembre sono fermi i lavori per l' M346 , a Pomigliano lavorano a scartamento ridotto per l' aereo Atr 42.
2. MORETTI PENSA AL LEONARDO CHE VERRA’
Paolo Stefanato per il Giornale
mauro moretti al meeting cl di rimini
Mauro Moretti, da tre anni ad di Leonardo, il 15 marzo terrà il suo ultimo cda. E cinque giorni dopo, il 20, il Mef presenterà le liste per le nomine delle partecipate. Da cui dipenderà la sua conferma. I risultati del suo lavoro sono molto positivi, ma pesa sul piano politico la condanna in primo grado per l' incidente di Viareggio. Il suo intendimento sarebbe quello di proseguire un lavoro che finora è stato soprattutto di risanamento e che adesso necessita di una fase di sviluppo.
Ieri Moretti è stato ascoltato alla commissione Industria del Senato, dove ha illustrato l' ampia riorganizzazione di un' azienda che versava in uno stato prefallimentare, e i risultati raggiunti. Ha detto: «È un discorso di fine mandato e io ho già fatto un piano per il futuro». Quel piano è quinquennale ed è stato presentato nei giorni scorsi. Non un addio, quindi, ma l' intenzione di impegnarsi sul percorso di crescita già intrapreso.
catherine colonna e mauro moretti
Nel 2014 il manager proveniente dalle Ferrovie ha preso in mano l' allora Finmeccanica, che era in rosso per 649 milioni. Dopo tre anni, il risultato netto ordinario è positivo di 500 milioni, cosa che porterà probabilmente alla distribuzione di un dividendo.
Il progetto principale portato a termine è stata la riconfigurazione del gruppo in una «one company», cui fanno ora capo i quattro settori principali: aeronautica, elicotteri, difesa e spazio. Il mercato ha apprezzato il suo lavoro che è diventato «un caso di scuola ha detto: siamo già superiori ad Airbus, come margini, non come volumi».
Anche Trump, negli ultimi tempi, ha dato una mano con i suoi annunci di aumento della spesa militare. Moretti, apprezzando, ha auspicato che «anche in Italia un annuncio simile».
mauro moretti emma marcegaglia
Quanto alla presenza negli Stati Uniti, Leonardo possiede il 100% di Drs, attiva nei sistemi di difesa, e l' intento è quello di mantenerne la quota di controllo vendendo il 49% per finanziare, con i proventi, attività di espansione e di ricerca nel settore. L' amministratore delegato ha anche annunciato «acquisizioni strategiche» in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, specie nei settori dell' elettronica e delle piattaforme, e senza ricorrere all' indebitamento. Tutto positivo? No, ma la crisi degli elicotteri è costata 700 milioni e la Brexit 200. Mentre nel frattempo, a parte i risultati già detti, il debito è sceso da 3,9 a 2,8 miliardi.
La decisione di tornare al dividendo sarà questo mese sul tavolo del cda, ha detto Moretti rimarcando che c' è «uno spazio», sul quale sarà formulata «una proposta»: si dovrà pensare agli azionisti che «sono 5 anni che non prendono un quattrino». E la remunerazione, una volta tornata, «dovrà essere stabile nel tempo».
mauro moretti MAURO MORETTI FS Moretti insieme al premier Matteo Renzi fef c c c d fafe fb c b kYgG U bcC x LaStampa it MASSIMO DALEMA E MAURO MORETTI MAURO MORETTI DANIELA CAROSI MAURO MORETTI CON UN CANE Mauro Moretti capotreno LUIGI de magistris MAURO moretti foto mezzelani gmt MAURO MORETTI PRESENTA IL TRENO AL MEETING DI CL Mauro Moretti al Farnborough Airshow con Finmeccanica
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