"Durante la cena di gala per la vittoria della Champions del 2003, chiesi ad uno psichiatra se fosse grave il fatto che avessi ancora paura di veder sbagliare quel rigore a Shevchenko.
Lui mi rispose 'non è grave, è irrecuperabile'. Giuro che per un po' di giorni ho avvertito quella paura, come se il rigore di Sheva poteva essere ripetuto".
Adriano Galliani
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