sabato 3 maggio 2014

QUEL FILO SOTTILE CHE PARTE DA GELLI E ARRIVA FINO A RENZI



- di Francesco Maria Toscano -
In questi giorni molti hanno denunciato l’impianto “piduistico” delle riforme messe in cantiere da Renzi. Alcuni, come il fine giurista Zagrebelsky, in maniera “felpata” (clicca per leggere), altri, alla Beppe Grillo per capirci, con modi decisamente più spicci (clicca per leggere). Ora, tutti quelli che hanno letto tanto le proposte di Renzi quanto il piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli, non potranno fare finta di non cogliere le straordinarie affinità che accumunano due progetti apparentemente slegati e lontani nel tempo (clicca per leggere). Tanti brandiscono oggi lo spauracchio della P2 (peraltro a ragion veduta), ma nessuno purtroppo si prende la briga di spiegarne i passaggi. Per cui il cittadino, stordito da una serie di suggestioni solo evocate, finirà come al solito per non capirci nulla. Al fine di migliorare la percezione pubblica rispetto alla pregnanza di alcuni fenomeni volutamente sottaciuti da media complici e compiacenti, mi pare oltremodo opportuno tornare sull’argomento. La P2, sbrigativamente liquidata con il bollo di “massoneria deviata”, era in realtà una loggia operante all’interno della più grande comunione latomistica italiana: il Goi (clicca per leggere). Quindi, al di là di quello che spesso si tenta di far credere, non si trattava affatto di una loggia spuria, nata su iniziativa di qualche folkloristico autodidatta finito ai margini delle Obbedienze più antiche e rinomate. Né si trattava di un fenomeno prettamente italiano, vantando invece la P2 ottimi e solidi collegamenti internazionali. Come mai infatti il “Piano di Rinascita Democratica” conteneva chiaramente alcuni spunti proposti nel famoso pamphlet “The Crisis of Democracy”, scritto da tre professori (HuntingtonCrozier e Watanuki, ndm)  su mandato della Commissione Trilaterale fondata da David Rockefeller il 23 Giugno del 1975, in occasione cioè della vigilia della festa di San Giovanni il Battista? E’ possibile ipotizzare che la P2 fosse la propaggine di un network massonico-reazionario ben più forte ed attrezzato? Come hanno recentemente spiegato i massoni di Grande Oriente Democratico, inesauribile fonte di spunti e  notizie per chiunque possegga occhi per vedere e orecchie per sentire, la Commissione Trilaterale altro non è se non il braccio profano di una loggia potente ed elitaria, operante prevalentemente in Nord-America e conosciuta sotto il nome di “Three Eyes” (clicca per leggere). Sapendo quindi che il programma di Renzi riattualizza in concreto un elaborato della P2, riprendente a suo volta un lavoro della Commissione Trilaterale, è possibile in quest’ottica rinvenire ulteriori elementi in grado di chiarire eventuali cointeressenze occultate agli occhi del profano da un sapiente velo di Maya? Provare ad interrogarsi non costa nulla. Sapete, per esempio, cosa faceva Mario Monti, poco prima di essere chiamato da Giorgio Napolitano a guidare l’Italia durante la “tempesta del debito”? Proprio il presidente europeo di quella Commissione Trilaterale fondata da Rockefeller, esattamente il giorno prima della festa dedicata al Battista, in compagnia di notabili del calibro di Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski (clicca per leggere). Lo stesso Kissinger che, anni fa, spiegò come “Napolitano fosse il suo comunista preferito” (“ex comunista”, ci tenne a precisare divertito Re Giorgio). Singolare vero? (clicca per leggere). Riflettendo infine sulle modalità alquanto irrituali che hanno consentito a Renzi di arrivare a Palazzo Chigi, ricevuto al Quirinale subito dopo la pubblicazione sul Corriere della Sera di uno strano articolo di presentazione di un libro scritto da Alan Friedman (“Ammazziamo Il Gattopardo”, ndm), testo destinato a gettare un’ ombra sull’operato di un Presidente generalmente amato e difeso acriticamente dal giornale dei “poteri forti”, l’enigma evidentemente si infittisce (clicca per leggere). Non sarà che all’interno di alcuni riservatissimi consessi, molti grandi burattinai hanno deciso che i tempi sono maturi per affidare a Renzi il compito di portare a compimento una svolta autoritaria in cui prodromi affondano le radici negli anni della P2? Esiste un nesso tra la decisione di Napolitano di favorire il consumarsi della staffetta Letta-Renzi e la pubblicazione delle anticipazioni del libro inchiesta di Friedman? Esistono, infine, iniziati italiani nel seno della potente loggia Three Eyes, madre di quella Commissione Trilaterale che ispirò la mano degli autori del Piano di Rinascita Democratica? Nel qual caso il cerchio si chiuderebbe. Ma temo che per saperlo non resti che attendere l’uscita del più volte annunciato libro del Maestro Venerabile Gioele Magaldi (“Massoni”, Chiarelettere editore), unico reale strumento in grado in prospettiva di trasformare le intuizioni in certezze e le sensazioni in verità. Non ci resta che attendere.


http://www.informarexresistere.fr/2014/05/01/quel-filo-sottile-che-parte-da-gelli-e-arriva-fino-a-renzi/

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