domenica 3 marzo 2013

Stefan Colonna Walewski


Del Conte Stefan Colonna Walewski si hanno poche notizie biografiche, tutte imperniate sulsuo arrivo come diplomatico a New York verso la fine degli anni Venti, dove divenne un personaggio famoso per la generosa filantropia e per il suo negozio,Esoterica, nel quale vendeva oggetti di arte orientale, antichità e curiosità archeologiche che gli arrivavano misteriosamente.
A New York si narrava che Esoterica fosse la porta di un altro mondo nel quale la magia, i demoni e i talismani erano reali quanto la metropolitana e le insegne al neon. Walewski stesso raccontava che, nel corso della sua attività diplomatica per il governo polacco, dovette compiere molti viaggi in Europa e in Asia Minore. In particolare, negli anni Venti, durante un soggiorno nelle montagne del Caucaso, incontrò in maniera fortuita membri di una setta zoroastriana che lo accolsero proibendogli di divulgare notizie riguardo al loro gruppo. Dai suoi maestri egli ricevette molti insegnamenti di potere tra cui quello di riuscire, appunto, a richiamare a sé qualsiasi oggetto.
Una volta arrivato negli Stati Uniti, il Conte Walewski trascrisse, nel suo inglese allora ancora approssimativo, gli appunti che gli erano stati dettati in persiano e in russo dai suoi maestri. Mentre era ancora in vita, egli mostrò a pochissime persone il manoscritto originale dello Yoga Caucasico che fu pubblicato per la prima volta nel 1955, poco prima della sua morte, in sole mille copie. Il testo racchiude tecniche di yoga indiano e tibetano e, soprattutto, inedite pratiche caucasiche di origine zoroastriana che, secondo alcuni studiosi, sono le medesime che apprese Gurdjieff nella sua giovinezza.
Gli editori della seconda edizione, pubblicata nel 1985 in California, ci hanno raccontato che, quando Falcon Press stampò negli anni ’50 la prima edizione, un gruppo qualificatosi come "Mas Das Nin" (questa è la pronuncia che si ricordano) si rivolse al tribunale affermando che il manoscritto rivelava i loro insegnamenti più segreti. A quanto pare fu data ragione al gruppo e venne ordinato di distruggere tutte le copie ancora in vendita: solo 300 delle 1000 copie stampate riuscirono a circolare. La seconda edizione californiana non ebbe di questi problemi, ma la sensazione di avere a che fare con un testo straordinariamente prezioso e anche un po’ pericoloso è rimasta a tutti coloro che ne sono venuti a contatto.

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