La più antica tradizione popolare fiorentina che si tramanda ormai da oltre 9 secoli
Con la Pasqua torna a Firenze lo Scoppio del Carro
Si tratta della piu' antica tradizione popolare fiorentina
Si tramanda ormai da oltre 9 secoli
Vuol ripercorrere le gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in citta'
Tanti i turisti presenti
Lo scoppio
La folla che assiste al tradizionale evento
Firenze con la sua tradizione
Si tratta della piu' antica tradizione popolare fiorentina
Si tramanda ormai da oltre 9 secoli
Vuol ripercorrere le gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in citta'
Tanti i turisti presenti
Lo scoppio
La folla che assiste al tradizionale evento
Firenze con la sua tradizione
FIRENZE - Davanti a migliaia di fiorentini e turisti, nonostante il tempo incerto, si è ripetuta a Firenze la tradizione dello scoppio del carro, ma questa volta la colombina non ha compiuto l'intero percorso così come invece vuole la tradizione per indicare la 'buona sorte'. Il razzo, sagoma di una colombina, partito dall'altare centrale del Duomo, ha compiuto l' intero percorso sul filo d' acciaio andando ad innescare i fuochi del "brindellone" (questo il nome che i fiorentini danno al carro), posto tra il Duomo e il Battistero. Il razzo però, nel ritorno, si è fermato prima di arrivare all'altare maggiore. La tradizione vuole invece un percorso senza intoppi perché l'andamento dell' attività agricola abbia una "buona sorte".
Ma il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, esperto delle tradizioni fiorentine, dà una sua ottimistica interpretazione: "La colombina è arrivata, se si considera che la cosa principale non è tanto il percorso quanto il fatto che il razzo riesca a incendiare il carro e in questo ci è riuscito perfettamente". I fiorentini più anziani ricordano ancora che nell'aprile del 1966 la colombina non incendiò "il brindellone" e nel novembre ci fu l'alluvione. La storia affida a Pazzino dé Pazzi, al ritorno da una crociata nel 1099, le origini dello scoppio del carro.
Fu Pazzino, infatti, a riportare alcune pietre focaie del sepolcro di Cristo con le quali poi a Firenze venivano illuminate le celebrazioni del sabato santo. In un secondo tempo la cerimonia venne spostata alla domenica e i fiorentini decisero di costruire un carro trionfale che ancora oggi è scortato fino in piazza Duomo dagli armigeri del Comune nei tipici costumi. La forma attuale del carro risale al Seicento. Per tutto l'anno quello che i fiorentini chiamano il 'brindellone' resta in un apposito deposito di via il Prato e il giorno di Pasqua arriva al Duomo trascinato da quattro buoi, ripuliti e agghindati per la festa.
(ANSA)
Nessun commento:
Posta un commento