martedì 12 giugno 2012

Spending review Giarda: si taglia la ricerca sulla nutrizione

Vogliono tagliare l'Istituto Italiano per la Nutrizione, come Berlusconi voleva tagliare l'Istituto di Geofisica e Vulcanologia. Dov'è la differenza, allora?
spaghetti4.jpg 

In questo blog ci siamo occupati spesso di alimentazione, visto che è strettamente collegata all'agricoltura, al consumo di risorse e anche all'ambiente.
 
Potete figurarvi con quale orrore ho appreso la notizia che ha dato oggi Il Fatto Alimentare: il governo medita di chiudere l'Inran, l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione.
Prima che qualcuno gridi al carrozzone, vi ricordo che l'Inran è uno dei nostri pochi fiori all'occhiello, e soprattutto è un istituto di ricerca pubblico e indipendente dalle grandi multinazionali alimentari. Se il tale cibo fa bene o fa male, insomma, d'ora in poi ce lo diranno solo quelli che lo vendono. Pensa che fiducia, oste, se mi dici che il vino è buono.
Si tratta di una decisione che verrà presa domani, nel quadro della spending review e dei "tagli" che dovrebbero servire a dar soldi alle banche e a farci star meglio, togliendo di mezzo gli "sprechi". Studiare la nutrizione, con bambini obesi e popolazione affetta da ogni sorta di malattie di origine alimentare dal diabete ai problemi cardiocircolatori, è evidemente uno spreco. (foto:infophoto)
Ma ciò non dovrebbe stupirci. Forse non lo ricorderete, ma nel 2010 fu proposto, sempre per risparmiare, di tagliare l'INGV: sì, proprio l'Istituto di Geofisica e Vulcanologia che in questi giorni sforna a getto continuo preziose informazioni sul terremoto in Emilia. Volevano abolirlo!
Ah, però, dimenticavo che nel 2010 c'era il governo Berlusconi. Tutta un'altra cosa, oggi, il governo Monti dei tecnici esperti e competenti.    

petrolio.blogosfere.it  

Nessun commento:

Posta un commento