Operazione 'Monster of the web', approcci anche via Facebook
(di Ermanno Mariani)PIACENZA - Aveva una doppia vita un 'irreprensibile' insegnante 46enne di un istituto tecnico piacentino, consulente informatico per ditte private e buon padre di famiglia. Nell'ombra avrebbe infatti perpetrato, tramite Facebook, approcci con studentesse minorenni promettendo loro, fra l'altro, buoni voti nella sua materia. E' stato arrestato dalla Squadra Mobile della polizia con l'accusa di atti sessuali con minorenne, aggravati dal fatto che l'età era inferiore ai 16 anni e che la minore era stata affidata a lui per motivi di istruzione. Per questo tipo di reato le pene variano dai cinque ai 10 anni. L'arresto - reso noto in una conferenza stampa - è stato eseguito la scorsa settimana in un istituto superiore di Parma, dove l'insegnante si trovava come commissario esterno per gli esami di maturità. Da mesi il docente, nell'ambito dell' operazione 'The Monster of the web', era seguito dagli agenti della sezione minori della Mobile e dai colleghi della Postale. L'uomo insegnava informatica al 'Romagnosi', dove lo scorso ottobre - secondo la ricostruzione degli investigatori - aveva allacciato una relazione con una studentessa 14enne che si era innamorata di lui. Secondo gli accertamenti aveva tentato in precedenza l'approccio anche con una 15enne, sempre attraverso il social network; era stato respinto, ma la giovane vittima aveva poi subito da lui minacce nel caso non avesse riferito alle compagne, con le quali si era confidata, di aver interpretato male le sue richieste. Alla polizia erano giunte varie segnalazioni sui movimenti dell'insegnante: dal preside, dai genitori delle ragazze e da quelli di altri studenti, 'avviliti' dal fatto che alcune compagne prendevano volti alti "solo perché carine". Nei suoi confronti sono state disposte intercettazioni telefoniche e ambientali, e sono stati controllati i messaggi in chat scambiati con le studentesse. Tutto avveniva con modalità precise: dopo essersi accordato con la ragazzina, la passava a prendere in luoghi e orari precisi, spesso all'uscita da scuola, facendola salire sul sedile posteriore del proprio Suv con vetri oscurati. Poi si recava in luoghi appartati, dove avvenivano gli 'incontri'. Al termine delle indagini il pm Michela Versini ha chiesto ed ottenuto dal gip Giuseppe Bersani la custodia cautelare nel carcere delle Novate: "Sono fatti gravi - ha detto il magistrato - commessi da una persona che, sfruttando la loro giovane età e debolezza, ha approfittato di ragazze minorenni, oltretutto studentesse che invece avrebbe dovuto tutelare e proteggere" (ANSA)
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