Di Dumitru Zubco
Riciclare il combustibile nucleare per produrre energia? E' possibile secondo la nuova tecnica elaborata dall'
Argonne National Laboratory dello
US Department of Energy.
(Foto: Reuters / )
Il movimento civico continua a raccogliere sottoscrizioni e il premio Nobel per la letteratura racconta l'orrore atomico
Quando le altre fonti di energia moderne - legno, carbone,
petrolio, gas - sono bruciate, non rimane altro che cenere e prodotti
aeriformi inquinanti, effetto estraneo ad una centrale nucleare. Al contrario il fissile esausto, alla fine della reazione nucleare conserva un 95-99% di uranio inutilizzato, disponibile al riciclaggio.
"
Attualmente - si legge in una nota diffusa dal laboratorio statunitense -
solo
circa il cinque per cento dell'uranio di una barra di combustibile
viene sfruttato per l'energia, la restante percentuale diventa un
rifiuto permanente". Secondo lo studio effettuato
ad Argonne esiste un modo per utilizzare quasi tutto l'uranio in una
barra di combustibile. Un riciclaggio che potrebbe produrre
l'equivalente di
centinaia di anni di energia a partire dall'uranio che abbiamo già immagazzinato e senza emissioni di
carbonio.
Come? Abbandonando i reattori ad acqua leggera ed optando per i
reattori veloci che vantano la possibilità di "riciclare" molti tipi di
combustibile per ottenere energia elettrica, compresi quelli residui
provenienti dai reattori ad acqua leggera, generati nel corso degli
ultimi 60 anni e attualmente conservati nei siti dei reattori.
Riciclare il combustibile nucleare ridurrebbe cosi il volume dei rifiuti da immagazzinare in modo permanente dell'80 per cento.
it.ibtimes.com
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