lunedì 4 giugno 2012
Una Pasqua nera per la Lega, travolta dallo scandalo dei soldi, ma una
Pasqua serena almeno per i conti correnti dei senatori leghisti. I
quali, pochi giorni prima che via Bellerio fosse perquisita dai
carabinieri e Bossi si dimettesse da segretario, sotto il fuoco del
dossier sui presunti (l’inchiesta è in corso)denari presi dal partito
per«The Family»,si sono visti bonificare dal partito(precisamente,
dalconto del gruppo Lega al Senato) la bellezza di 100mila e 800 euro,
come cadeau di Pasqua.
Vale a dire 4.200 euro a testa, una gradita sorpresa nell’ovetto
pasquale, disposta ovviamente dal capogruppo Bricolo. Ventisette
bonifici a fronte di nessuna spesa, senza giustificativo, al di là di
una orale e generica destinazione per «attività politiche». Di fatto uno
stipendio extra per il mese di marzo, nel pieno dell’inchiesta sull’uso
disinvolto dei fondi pubblici da parte della Lega.
È avvenuto lo stesso anche per i 60 deputati della Lega? O i senatori
leghisti godono di un trattamento economico privilegiato? Misteri che si
scioglieranno quando saranno i magistrati a indagare sulle carte
raccolte dall’ex tesoriere Stiffoni, buttato fuori dalla Lega e ora
senatore del gruppo Misto. Comunque, il regalo di Pasqua è non
èunanovitàperiparlamentari della Lega. Nel 2011 i senatori di Bossi
avevano ricevuto 3mila euro a testa, sempre con bonifico. Ma ci sarebbe
anche un regalo natalizio, raccontato stavolta dallo stesso Stiffoni al
Gazzettino . Cioè 2mila euro ai senatori, sempre extra stipendio, girati
ai senatori sotto forma di otto buoni «Mediaworld»da 250 euro (50mila
euro in tutto). Ma l’avvocato Mazzatorta, senatore succeduto a Stiffoni
nell’incarico di tesoriere, smentisce tutto, indignato. «Cercare di far
passare come regalia l’acquisto di materiale informatico, che invece è e
resterà di proprietà del gruppo, è l’ulteriore maldestro tentativo di
coprire le proprie gravi responsabilità alzando polveroni e gettando
fango su altri. Stiffoni è stato espulso per le gravi irregolarità da
lui compiute.
E l’indagine interna sta facendo emergere che le irregolarità vanno ben
oltre quelle confessate». Per i 100mila e 800 euro pasquali, però, si
pone un problema: i fondi dei gruppi parlamentari, diversamente dai
rimborsi elettorali, hanno un vincolo d’uso, nel senso che
sonoerogatipercoprirel’attivitàparlamentaredeisenatori, e dovrebbero
essere spesi solo in quel senso. Ecco perché l’ex tesoriere lancia
l’accusa pesantissima: «Se devo essere condannato per peculato, stessa
sorte dovrebbe toccare a tutti i senatori della Lega». A Palazzo Madama
la crisi non si sente. Perché i soldi extra dei senatori leghisti si
aggiungonoadaltri benefit giàprevisti. Nellabusta paga dei senatori c’è
infatti già la diaria come «rimborso spese di soggiorno» (3.500 euro
mese), poi un «rimborso delle spese per l’esercizio del mandato» (2.090
euro mensili), e infine un «rimborso forfettario delle spese generali »
(altri 1.650 euro mensili). Serviva anche il regalo di 4.200 euro a
Pasqua? Contando poi che il resto delle spese ( cene, viaggi, hotel) le
sostiene il tesoriere del gruppo. Ad esempio, le molte cene che i
vertici leghisti hanno fatto a Roma col banchiere Ponzellini ( da poco
arrestato per tangenti) sono state pagate da Stiffoni. Poi, i capigruppo
hanno poi una carta di credito per pagare le spese di rappresentanza.
Che però negli anni sembrano lievitate, visto che l’ex capogruppo alla
Camera, Reguzzoni, ha speso in un anno e mezzo con la carta del gruppo
(spese tutte giustificate) 90mila euro, mentre Roberto Castelli,
capogruppo al Senato dal 2006 al 2008, spese solo mille euro. Si vede
che la vecchia Lega era più spartana (la nuova Lega 2.0 punta a tornare a
quegli standard, così spera la base leghista...).
Nel memoriale di Stiffoni si parla anche di un contributi mensili per l’affitto di case a Roma, a beneficio di alcuni senatori.
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