Alessandro Gassman ha preso una posizione che gli fa onore.
A meno di 48 ore dall’indegno raduno anti-migranti dell’ultradestra europea (con tanto di saluto di Vannacci) al teatro di Gallarate intitolato a papà Vittorio, Gassman ha scritto un messaggio durissimo nei confronti dell’evento e del sindaco leghista Andrea Cassani chiedendogli esplicitamente di cambiare il nome al teatro.
“Caro sindaco, leggo che nel teatro intitolato a mio padre nella vostra cittadina è avvenuta la riunione internazionale dei partiti di estrema destra europei (neofascisti e nazisti).
Se nelle sue intenzioni vi è quella di continuare a ospitare in un luogo di cultura, manifestazioni con slogan razzisti e illiberali, le chiedo di togliere il nome di mio padre al suddetto teatro. Mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti. Grazie”.
Non è la prima volta che Alessandro Gassman interviene contro la destra estrema e razzista. E non sarà l’ultima.
Solidale con lui, con la sua famiglia, con chiunque resista.
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Era il 20 maggio di quest’anno.
E Alessandro entra di diritto nel Meglio del 2025, premio speciale per la “Resistenza”.
Lorenzo Tosa

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