Così è stato apostrofato Abdoulaye Fofana, già insultato e fischiato da calciatori e spettatori nella partita d'andata
«Torna nella giungla, scimmia». Così è stato apostrofato Abdoulaye Fofana un calciatore di 21 anni della Guinea della squadra Heraclea dei Monti Dauni, a Foggia, che milita nel girone C del campionato dilettanti di prima categoria. Insulti giunti durante l'incontro di ritorno con l'Altavilla Irpina che si è disputato domenica 20 febbraio, poi sospeso, sul campo di Rocchetta Sant'Antonio. «Gli insulti - ha raccontato il giovane - erano già partiti dall'incontro di andata. Sono stato insultato e fischiato da calciatori e dagli spettatori per 90 minuti. Mi hanno detto di tutto».
Il giorno seguente all'incontro di andata, il calciatore ha ricevuto un sms di scuse da parte del presidente dell'Altavilla. «Sono un ragazzo come te - gli ha scritto - che prova vergogna per le persone stupide ed ignoranti che credono che il colore della pelle possa essere importante nella vita».
Nella partita di domenica scorsa il giovane guineano, che lavora per una impresa edile a Calitri, in provincia di Avellino, è stato nuovamente apostrofato con insulti a sfondo razziale. Ma questa volta, ormai esasperato, ha reagito alle offese, inveendo contro chi lo attaccava. In campo si è scatenata una piccola rissa, al termine della quale l'arbitro ha deciso di sospendere la partita. «Io sono orgoglioso del colore della mia pelle - dice il 21enne -. Questo non mi impedisce di andare a lavorare, di giocare a calcio e di condurre una vita normale».
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Previti71
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