“Un calvario”. L’ha definita proprio così Daniela Santanchè.
Si riferiva alle persone sofferenti a cui lo Stato impedisce di scegliere come vivere e quando morire?
Nient’affatto.
O forse al dramma del popolo ucraino che rischia di trovarsi le bombe in casa?
Figuriamoci.
Oppure parlava dei tagli sistematici che hanno massacrato la sanità pubblica? Agli edifici scolastici che cadono a pezzi?
Acqua, acqua.
No, il problema più urgente dell’Italia oggi per Daniela Santanchè è che - testuale - “a Cortina serve l’aeroporto. La strada per arrivarci è un calvario”.
Lo ha detto davvero. “Prima gli italiani”. Sì, ma gli italiani che si possono permettere come minimo un jet privato.
Che miseria, e non è una questione economica.
Lorenzo Tosa
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