Non poteva che essere lui, Giorgio Armani, il primo grande stilista, ancora una volta, a farsi sentire. O, come in questo caso, a restare in silenzio.
Lo ha fatto a suo modo, scegliendo di far sfilare capi e modelli alla Milano Fashion Week senza musica. Una sfilata muta, in un silenzio irreale, rotto solo dal rumore dei tacchi sulla passerella e dei click dei fotografi.
“Ho pensato a come potessi segnalare il battito del mio cuore a questi bambini” ha detto alla fine, commosso fino alle lacrime.
Un modo artisticamente sublime, fatto di vuoti e sottrazione, al suo solito, e umanamente intenso, per manifestare la propria vicinanza al popolo ucraino.
A 87 primavere, quest’uomo è sempre anni luce avanti a tutti, non c’è niente da fare.
Lorenzo Tosa
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