sabato 5 luglio 2014

Il pentito Maurizio Avola: “Previti ci chiese di eliminare Di Pietro”

cesare previti-Redazione- L’ex ministro della Difesa Cesare Previti e l’imprenditore Francesco Pacini Battaglia avrebbero chiesto a Cosa Nostra di eliminare Antonio Di Pietro.
È per questo che nel 1992 presero parte ad una riunione all’hotel Excelsior di Roma: presenti insieme a loro, ci sarebbero stati i boss catanesi Eugenio Galea e Marcello D’Agata, Michelangelo Alfano, l’uomo cerniera tra le cosche palermitane e quelle messinesi, più Rosario Cattafi, l’avvocato di Barcellona Pozzo di Gotto cresciuto tra estremisti neri, servizi e padrini.
A raccontare l’inedito incontro, deponendo come teste al processo sulla trattativa Stato-mafia, è stato Maurizio Avola, uno dei killer più fidati del boss catanese Nitto Santapaola. “Mi chiamo Maurizio Avola, sono un bravo ragazzo e ho ucciso 80 persone” è il titolo del libro (di Gugliotta e Pensavalli, Fazi Editore) in cui il pentito racconta la sua escalation criminale. Nel 1994, però, Avola decide di diventare un bravo ragazzo nel vero senso della parola, e inizia a collaborare con la magistratura: si autoaccusa di un’ottantina di omicidi, tra cui quello del giornalista Pippo Fava.
Immediata è arrivata la secca smentita di Previti. “Si tratta di autentiche farneticazioni, che pretenderebbero di coinvolgermi in contesti e vicende con le quali non ho alcun collegamento e in fantomatiche riunioni e richieste alle quali ovviamente non ho mai partecipato e delle quali non ho mai avuto alcuna conoscenza”.

http://www.articolotre.com/2014/07/il-pentito-maurizio-avola-previti-ci-chiese-di-eliminare-di-pietro/

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