martedì 13 maggio 2014


Timothy Geithner: "Funzionari Ue chiesero agli Usa di far cadere Berlusconi, ma noi dicemmo no al complotto"

Timothy Geithner

"Nell'autunno del 2011 funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi [gli Stati Uniti, ndr] rifiutassimo di sostenere i prestiti del Fmi all'Italia, fino a quando non se ne fosse andato". È quanto sostiene nel suo saggio Stress Test Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro americano. Come riporta oggi La Stampa, nel suo saggio Geithner racconta di un vero e proprio piano proposto da alti funzionari europei per far cadere il governo Berlusconi durante il momento più drammatico della crisi dell'euro.
Gli Stati Uniti - spiega Geithner - si rifiutarono di appoggiare un piano del genere, visto come "un complotto" a tutti gli effetti. "Parlammo al presidente Obama di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello. 'Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani', dissi io". Per arginare la crisi dell'euro - ricorda Geithner - gli Stati Uniti puntarono sull'asse con il presidente della Bce Mario Draghi, che grazie al programma per sostenere i bond europei riuscì a evitare il collasso.
Gli eventi di quell'autunno li ricordiamo tutti. Era il 12 novembre 2011 quando Berlusconi si dimise al termine di una giornata ad altissima tensione, dopo l'approvazione della legge di stabilità alla Camera. Lo spread tra Btp e Bund era arrivato a quota 470. Il 13 novembre gli subentrava alla presidenza del Consiglio il professor Mario Monti, due giorni prima nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica. Successivamente Berlusconi ripeterà che la "manovra" è stata il risultato di un "colpo di stato" voluto dalle cancellerie europee e sostenuto da Giorgio Napolitano.
 Berlusconi e Craxi nel 1984
L'incontro tra i due era stato propiziato a metà anni settanta dall'uomo di fiducia di Craxi, l'architetto milanese Silvano Larini. Craxi e il PSI mostreranno per tutti gli anni successivi una significativa apertura verso le TV private, culminata con il varo del cosiddetto "decreto Berlusconi" del 16 ottobre 1984 e con la sua reiterazione attraverso il "Berlusconi bis" nel successivo 28 novembre.
 Berlusconi e Andreotti nel 1985
Allora Giulio Andreotti era Ministro degli Esteri del Governo Craxi
 L'endorsement di Berlusconi per Fini a sindaco di Roma nel 1993
All’inaugurazione di un ipermercato a Casalecchio di Reno, Silvio Berlusconi fa la sua prima esplicita e impegnativa dichiarazione politica. Ai giornalisti che gli chiedono un giudizio sul prossimo ballottaggio delle comunali di Roma tra il verde Francesco Rutelli e il missino Gianfranco Fini risponde: "Se fossi a Roma non avrei un secondo di esitazione: sceglierei Fini, perché è l’esponente che rappresenta quelle forze moderate a cui mi sono richiamato fino ad ora".
 Vittoria di Berlusconi nel 1994
Le elezioni politiche del 27 marzo 1994 si concludono con la vittoria elettorale di Forza Italia in corsa con la Lega Nord di Umberto Bossi nelle regioni settentrionali e l'MSI di Gianfranco Fini nel resto d'Italia. Negli ultimi mesi di campagna elettorale, alcuni fra i volti più famosi delle reti Fininvest dichiarano in televisione il loro appoggio politico, all'interno dei programmi di intrattenimento da loro condotti, scatenando reazioni che in seguito determineranno l'emanazione delle regole per la cosiddetta par condicio elettorale.
 Berlusconi all'opposizione e la bicamerale con D'Alema
Berlusconi guida l'opposizione di centrodestra fino al 2001. Durante la legislatura collabora con Massimo D'Alema alla Bicamerale, che si occupa principalmente di riforme costituzionali e giudiziarie.
 Silvio Berlusconi e Bill Clinton nel 2001
L'11 giugno Berlusconi viene per la seconda volta nominato presidente del Consiglio, dando inizio al Governo Berlusconi II. Durante il secondo semestre del 2003 ricopre la carica di presidente del Consiglio dell'Unione Europea in quanto capo del Governo italiano.
 Silvio Berlusconi e George Bush nel 2001
 Silvio Berlusconi presidente Consiglio Europeo nel 2003
Berlusconi con Vladimir Putin e Erdogan
 Il discorso dal predellino nel 2007
In occasione di una raccolta di firme contro Prodi organizzata col sistema dei gazebo distribuiti su tutto il territorio nazionale, Berlusconi arriva in piazza San Babila a Milano e annuncia la nascita di una nuova formazione politica: con un microfono che non funziona, mezzo nascosto dalla scorta, sotto un gazebo che ondeggia e con tre quarti d’ora di ritardo. Nasce qui, o meglio viene annunciato alle 17.17 in piazza San Babila, il nuovo partito. Che si chiamerà Partito del Popolo Italiano, che in sigla fa Ppi, o forse Partito del Popolo e della Libertà, Ppl, ma di sicuro farà parte del Partito Popolare Europeo, Ppe. Per colpa del microfono tra i mille del gazebo l’hanno capito solo le prime file. “Vi ricorderete di essere stati in questa piazza con me”, saluta subito il Cavaliere.
 Silvio Berlusconi durante il G8 del 2008
 Silvio Berlusconi e Obama nel 2009
Silvio Berlusconi nello Studio Ovale della Casa Bianca il 17 giugno 2009 insieme al Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama
 Silvio Berlusconi e il Presidente Napolitano nel 2009
Silvio Berlusconi con il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, in occasione del pranzo offerto ai capi di stato partecipanti al G8 tenutosi a L'Aquila, 9 luglio 2009
 Crisi e processi: il Cavaliere in ginocchio rassegna le dimissioni
Non si arrestano le indiscrezioni sulle indagini che la procura di Milano conduce sul caso Ruby. Al termine, i pm chiedono e ottengono per il presidente del Consiglio il giudizio immediato per prostituzione minorile e concussioni. Nell'ipotesi dell'accusa il premier avrebbe esercitato pressioni sulla questura di Milano per ottenere la liberazione della ragazza, fermata dalla Polizia. Intanto si aggrava la crisi economica in Europa. La sera del 12 novembre 2011, dopo l'approvazione della legge sulla stabilità, Berlusconi sale al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni da presidente del consiglio dei ministri al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Dal 16 gli succederà il Governo Monti.

http://www.huffingtonpost.it/2014/05/13/timothy-geithner_n_5314055.html?ref=topbar

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