Sondaggio. Il 56% dei brasiliani è contrario ai mondiali di calcio, volevano i servizi sociali
Secondo un sondaggio più della metà dei brasiliani è contrario ai mondiali di calcio.
-Redazione- I mondiali che cominciano tra un mese inBrasile non piacciono alla maggioranza della popolazione, che avrebbe preferito che il governo di sinistra di Dilma Rousseffavesse investito i circa 10 miliardi di euro destinati alla costruzione degli stadi inservizi sociali più importanti, come casa, salute, trasporti e istruzione.
Lo rivela un sondaggio secondo cui il 56 per cento degli abitanti del Paese sono convinti che i campionati del mondo, organizzati dalla Fifa, porteranno più disagi che vantaggi alla popolazione.
Lo rivela un sondaggio secondo cui il 56 per cento degli abitanti del Paese sono convinti che i campionati del mondo, organizzati dalla Fifa, porteranno più disagi che vantaggi alla popolazione.
Il Brasile moderno, sempre più diviso tra disagio e passione, sembra non essere più disposto ad immolare denaro pubblico e vite umane al dio pallone. Qualcuno però che difende il mondiale, ancora c'è, ma lo fa soprattutto per interesse personale. Come Pelé, contestato giovedì scorso a San Paolo, che ha affermato che la morte di tre operai nel cantiere dell’Itaquerao, lo stadio di San Paolo dove si lavora febbrilmente giorno e notte per completare l’impianto che dovrà ospitare la partita inaugurale del 12 giugno, è "una cosa normale".
C'è la stessa Presidente Dilma Rousseff, capo della sesta potenza economica mondiale, che si è recata in pellegrinaggio nella sede della Fifa di Zurigo persancire la pace con Blatter davanti ai fotografi, dopo le feroci critiche ricevute per i ritardi nella consegna degli stadi e la mancata realizzazione di opere importanti come l’ampliamento degli aeroporti.
C'è la stessa Presidente Dilma Rousseff, capo della sesta potenza economica mondiale, che si è recata in pellegrinaggio nella sede della Fifa di Zurigo persancire la pace con Blatter davanti ai fotografi, dopo le feroci critiche ricevute per i ritardi nella consegna degli stadi e la mancata realizzazione di opere importanti come l’ampliamento degli aeroporti.
Le proteste del giugno scorso, in occasione della Confederations Cup, hanno lasciato il segno nella società e nella classe politica.
"Il brasiliano non è stupido. Nel 2007 gli hanno promesso vino e oggi si ritrova acqua. Non si immaginava faraoniche spese di denaro pubblico per gli stadi e tagli brutali degli investimenti per il trasporto pubblico, ad esempio", ha detto Fernando Ferreira, esperto di marketing sportivo, commentando il sondaggio realizzato da Datafolha, che suona come un campanello d’allarme per la Presidente Rousseff.
http://www.articolotre.com/2014/05/sondaggio-il-56-dei-brasiliani-e-contrario-ai-mondiali-di-calcio-volevano-i-servizi-sociali/
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