Obiettori di crescita?
Se abiti in città come Roma ti abitui a convivere con scene di ordinaria follia, frenesia e isterismo collettivi. Automobilisti che ruggiscono e inveiscono ai semafori, gente che si contende il posto in coda alla cassa del supermercato “signora lei fa la furba, c’ero prima io!”. E poi il centro commerciale: gente nervosa, sempre di fretta, che urla sulla scala mobile “si sposti, mi faccia passare!”. Il centro commerciale, il tempio della “teologia del consumo”. Sempre più pesso sono i luoghi a fare le persone e non viceversa.
La chiamano modernità ma si può descrivere in tre parole: “compra-consuma-crepa”. Inventare continuamente nuovi bisogni affinché tutti sentano la necessità di acquistare nuovi oggetti, gettarli e acquistarne ancora. La teologia del consumo si nutre di insoddisfazione: devi essere insoddisfatto di ciò che hai per desiderare qualcos’altro da acquistare, anche se lo hai acquistato solo il giorno prima. E’ un meccanismo che induce una vera dipendenza: quel che hai non è mai sufficiente, ne vuoi ancora e ancora. Tutto questo non può che generare frustrazione, rabbia, individualismo ed egoismo.
Si può essere obiettori di coscienza di questo sistema? Ci si può ribellare con un sorriso, un bicchiere di vino e una pizza fatta in casa? E’ quello che cercano di fare quelli del Movimento della Decrescita Felice Circolo di Roma che domenica 18 maggio alla Città dell’altra economia festeggiano il quinto anno di vita del circolo. Il programma prevede laboratori di autoproduzione di detersivi e pane a lievitazione naturale, intrattenimento per bimbi, angolo del baratto di prodotti e servizi, spaccio di pasta madre, laboratorio di bombe di semi per guerrilla gardening e tante altre attività. Dalle 17 spazio agli interventi di associazioni e gruppi di acquisto con la presenza di Maurizio Pallante che presenta il suo ultimo libro “Monasteri del terzo millennio” (Lindau editore). In serata la musica di Adriano Bono.
Una buona occasione dunque per conoscere le attività del circolo, scambiare due chiacchiere, avvicinarsi a un diverso stile di vita e di consumo fondati sull’idea di poter garantire la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi e del pianeta attraverso criteri che consentano l’approvvigionamento di ciò di cui necessitiamo senza creare danni irreversibili all’ambiente e a noi stessi.
Diminuire o aumentare, incentivare alcune cose e disincentivarne altre. Tocca prima di tutto ad ognuno di noi. L’importante è fermarsi ogni tanto ad osservare ciò che ci circonda e pensare a ciò di cui abbiamo davvero bisogno.
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Per informazioni: mdfroma.it, l’evento facebook
http://comune-info.net/2014/05/decrescita-3/
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