Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio prelevano documenti nell'inchiesta sulle Anfore romane
Foto, file multimediali e documentazione cartacea. E' il materiale che i carabinieri del Nucleo tutelapatrimonio culturale di Genova hanno prelevato dagli uffici della Soprintendenza ai Beni Archeologici, nel capoluogo ligure, nell'ambito del filone dell'inchiesta sul furto di reperti in mare che riguarda il ritrovamento dell'anfora romana nella villa dell'ex ministro Claudio Scajola, a Imperia.
I militari specializzati nell'indagine sul patrimonio artistico hanno agito per conto del sostituto procuratore della Repubblica di Savona Gianbattista Ferro, che coordina l'indagine dei carabinieri della compagnia di Alassio. I militari avevano un decreto di ‘perquisizione e sequestrò ed hanno acquisito diversa documentazione che nelle prossime ore sarà oggetto di un'attenta analisi per risalire alla provenienza del reperto. La perquisizione è durata diverse ore e il materiale repertato è stato messo a disposizione della Procura savonese.
Nell'inchiesta, avviata nell'estate scorsa, sono indagate 12 persone: 11 appassionati di immersioni subacquee ed un dirigente del Comune di Imperia. La settimana scorsa i carabinieri hanno sequestrato nel'abitazione di Scajola un'anfora risalente al primo secolo avanti Cristo. L'ex ministro ha spiegato di essere in possesso di una regolare documentazione e del numero di protocollo consegnati dalla Soprintendenza.
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