martedì 2 aprile 2013

Pyongyang riavvia reattore nucleare fermo da 2007



Corea Nord viene meno ad accordi su abbandono piano atomico. Mosca: evitare scenario militare.


Il sito nucleare di Yongbyon Il sito nucleare di Yongbyon

TOKYO - La Corea del Nord riavvierà il reattore nucleare fermato nel 2007. La Corea del Nord intende riavviare il reattore nucleare da 5 megawatt di Yongbyon fermato nell'ambito degli accordi del 2007 raggiunti dal negoziato a Sei. Si tratta del tavolo multilaterale sull'abbandono delle ambizioni atomiche di Pyongyang in cambio di aiuti al quale partecipano le due Coree, Usa, Cina, Russia e Giappone, ma in stallo da dicembre 2008. L'ultima mossa, che permetterà al Nord di estrarre plutonio dalle barre di combustibile esaurito, è annunciata dalla Kcna, riprendendo un portavoce del Dipartimento generale per l'energia atomica, secondo cui "saranno adottate tutte le misure per riavviare il reattore e per ristrutturare gli impianti associati" al fine di sviluppare le tecnologie nucleari e poter rispondere al fabbisogno energetico del Paese. La decisione, per altro verso, è coerente con i propositi di Pyongyang di "rafforzare l'arsenale nucleare sia in termini di qualità sia di quantità" ed è funzionale alla necessità di risolvere la "grave" carenza di energia elettrica.
KIM, ARMI NUCLEARI DETERRENTE GUERRA - Gli armamenti nucleari costituiscono un "un deterrente" rispetto alla guerra e, allo stesso tempo, sono le fondamenta della "pace e delle prosperità" nella Corea del Nord. Lo afferma il 'giovane generale' Kim Jong-un in un discorso tenuto domenica e diffuso oggi per intero dall' agenzia ufficiale Kcna.
USA, MOVIMENTI TRUPPE CINESI SU CONFINE  La Cina ha messo in stato d'allerta le sue truppe sul confine con la Corea del Nord, secondo funzionari americani. Pechino, che è alleata del piccolo Paese stalinista, mantiene una forte presenza militare sul confine nel timore che uno sgretolamento del regime porti ad un massiccio afflusso di profughi sul suo territorio. Le fonti americane affermano che negli ultimi giorni si sono verificati massicci movimenti di truppe cinesi nei pressi del confine.
CINA INVITA TUTTE LE PARTI A MANTENERE LA CALMA  La Cina ha invitato oggi "tutte le parti in causa" nella penisola coreana ad "esercitare la calma e la moderazione". Il portavoce del ministero degli esteri Hong Lei ha aggiunto che Pechino è "dispiaciuta" per la decisione nordcoreana di riattivare il reattore nucleare di Yongbyon, annunciata oggi. Hong, in una conferenza stampa a Pechino, ha sottolineato che "le sanzioni unilaterali" non possono portare alla soluzione della crisi. "Bisogna riattivare al più presto il dialogo", ha concluso il portavoce.
MOSCA, PRIORITARIO EVITARE SCENARIO MILITARE  - La priorità nella penisola coreana é "evitare uno scenario militare": lo ha detto l'ambasciatore russo 'at large' Grigory Logvinov. "A nessuno è consentito avvantaggiarsi della situazione per tentare di realizzare un qualsivoglia piccolo obiettivo militare o politico", ha dichiarato, citato dall'agenzia Interfax.
PECHINO BLOCCA VISTO A LAVORATORI PYONGYANG La Cina ha bloccato da febbraio il rinnovo e il rilascio dei visti di lavoro riservati ai cittadini nordcoreani, in una mossa che avrebbe i caratteri "punitivi" in risposta al terzo test nucleare. Lo riferisce la tv sudcoreana Ytn, ricordando che a inizio 2012 fu siglato tra i due Paesi un accordo per la fornitura di manodopera "a basso costo", pari a un totale massimo di 100.000 lavoratori, in cambio della "ricercatissima valuta estera" nelle casse del regime comunista. Attualmente, circa 30.000 nordcoreani sarebbero impegnati in Cina nelle fabbriche e negli impianti produttivi a ridosso della frontiera. Se lo stop ai visti dovesse perdurare, Pyongyang accuserebbe ingenti perdite, dato che ogni lavoratore percepisce circa 2-300 dollari al mese riscossi direttamente dallo Stato.
(ANSA)

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