domenica 9 settembre 2012

Le calde estati nel video della NASA: non mangiate carne il clima è già cambiato

da Marina

Siete ancora a riflettere sui cambiamenti climatici e se si manifesteranno o meno? Il clima è già cambiato almeno secondo James Hansen direttore al Goddard Institute for Space Studies della NASA che ha prodotto e messo in rete il video che vedete su.
Hansen probabilmente stanco dei continui battibecco con gli scettici del clima ha deciso di evidenziare con le immagini quanto va sostenendo: il clima è già cambiato almeno dal 1988. Ossia da quando denunciò le variazioni del clima in una seduta pubblica al Senato degli Stati Uniti. Il video mostra i progressi dell’aumento delle temperature per decadi: dal 1950 al 1960 e così via fino al 2001-2011. Nell’avanzamento si nota quanto il marcamento della curva a destra sia in ascesa e dunque con essa l’aumento della temperatura media. In parole povere: le temperature nell’emisfero settentrionale sono sempre più elevate in media così come sono elevati gli estremi del caldo.

In una intervista a Nature data in tempi non sospetti, nel 2009 spiegava che il limite internazionale della riduzione delle emissioni di CO” era decisamente troppo elevato:
È cruciale che riconosciamo immediatamente la necessità di ridurre il biossido di carbonio in atmosfera a 350 p.p.m. al massimo per evitare disastri per le future generazioni. Mantenere le concentrazioni atmosferiche di gas serra (misurati con CO2 equivalente) sotto i 350 p.p.m. potrebbe prevenire l’aumento della temperatura di più di 1 grado sopra i livelli attuali, che è il livello cui secondo Hansen dovremmo fermarci. Corrisponde a 1,7° sopra la media delle temperature di un’epoca preindustriale, un po’ al di sotto di quei 2° C, ufficialmente riconosciuti come limite massimo per evitare problemi. Nel suo report del 2007, l’IPCC concludeva che mantenendo l’aumento di temperature tra 2°C e 2,4°C voleva dire stabilizzarsi intorno a 450 p.p.m. Il livello del 2009 è invece di 387 p.p.m. Le più recenti ricerche sembrano però dimostrare che 450 p.p.m. sia un livello già troppo elevato per evitare impatti negativi e fa pensare che ancora una volta Hansen anticipi i tempi.
Soluzioni? Una che neanche vi immaginate:
Se riduciamo la nostra impronta di carbonio, uno degli effetti più evidenti sarà una flessione della domanda e ciò comporta un abbassamento del di petrolio e benzina: questo vuol solo dire che ci sarà qualcun altro a bruciarli. Invece, una delle cose migliori che si possono fare, a livello di scelte individuale è smettere di mangiare carne. Io ormai sono quasi del tutto vegetariano.

ecoblog.it







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