domenica 30 settembre 2012

Inventato il più piccolo magazzino digitale di dati: 2 centimetri quadrati



HITACHI

Una lamina trasparente di cristallo di quarzo grande appena due centimetri quadrati per 0,2 di spessore. Sono le dimensioni del più pìccolo dispositivo per l’immagazzinamento digitale di dati, un prototipo creato, immaginate un po’ da chi? Dai giapponesi della Hitachi.
A detta dei freaks nipponi delle tecnologie informatiche e dell’ingegneria più avanzata del pianeta, questi pezzetti di cristallo sono capaci di conservare i dati per centinaia di milioni di anni… chiaro, se non si rompono prima…
La struttura è “semplice”: i dati vengono immagazzinati in quattro strati di punti stampati con un laser sul cristallo; ogni strato ha la capacità di 40 Mb, ampliabile aumentando lo spessore della lamina. La lettura delle informazioni sarà possibile attraverso l’uso di un microscopio.
“Questa tecnología ci permetterà di immagazzinare qualsiasi tipo di informazione d’importanza storica, scientifica, culturale o política – spiega il Kazuyoshi Torii, ricercatore della multinazionale nipponica – è una tecnologia che sarà di grande aiuto per musei ed istituzioni, ad esempio,  che potranno inviarci i loro dati per farli codificare”.
Saranno necessari altri tre anni circa per poter comprare una di queste lamine, dove immagazzinare tutti i nostri documenti. Bello, vero? Mah, per me non più di tanto, non è che mi affascina immaginare i miei nipoti entrare in una biblioteca e consultare lamine trasparenti con un microscopio. Preferisco la carta e i pesanti tomi polverosi.
Matteo Vitiello

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