Nel calore della battaglia di Troia si forgiò un eroe, creato con ferro e sangue, così sorse la leggenda di Achille, il rovesciatore di imperi. Achille era figlio del re Peleo e della ninfa Teti, rendendolo così un semidio; fu educato e addestrato nell'arte della guerra dal centauro Chirone, un maestro saggio e abile. Achille divenne un guerriero temibile, coraggioso e abile, noto per la sua forza sovrumana e la sua destrezza nel combattimento. Tuttavia, Achille aveva un destino tragico: secondo le profezie, avrebbe raggiunto l'immortalità attraverso la storia, ma per questo doveva morire a Troia. Per questo motivo, sua madre Teti lo immerse nel fiume Stige, il fiume degli dei che conferiva l'invulnerabilità. Tenendolo per il tallone, Teti lo immerse nell'acqua, ma il suo tallone rimase scoperto, diventando così il suo unico punto debole. Nonostante ciò, la morte attendeva Achille durante questa lunga battaglia. Secondo la leggenda, Paride, il principe troiano, scoccò una freccia guidata dal dio Apollo che colpì il tallone di Achille, il suo unico punto vulnerabile. Achille morì a causa della freccia avvelenata di Paride, ma non prima di dire: “L'immortalità arriva solo a coloro che hanno il coraggio di cercarla con le proprie mani, e coloro che sono deboli vengono dimenticati dalla storia.”
Foto:Claude Blaesius
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