giovedì 11 aprile 2024

E’ morto il latinista Antonio La Penna

 Antonio La Penna Antonio La Penna

E’ stato a lungo ordinario all'università di Firenze. Aveva 99 anni

E' morto nella sua casa a Firenze Antonio La Penna uno dei più noti e apprezzati latinisti, professore ordinario di letteratura latina dal 1956 al 2000 all'Università di Firenze che esprime il cordoglio per la sua scomparsa.

Nato nel 1925 a Bisaccia, in provincia di Avellino, La Penna fu allievo di Giorgio Pasquali divenendo poi maestro di generazioni di studenti, che da lui, ricorda l'Ateneo fiorentino, hanno appreso "non solo nozioni ma più in generale l'amore per la cultura e per il lavoro svolto con serietà e dedizione, e che in lui hanno visto un paradigma insigne di impegno civile".

“Con La Penna – ha ricordato la rettrice Alessandra Petrucci - l’Italia perde uno dei suoi intellettuali più prestigiosi e raffinati, e la comunità internazionale degli studiosi del mondo antico uno dei suoi esponenti più illustri”.

Nel 1987 fu insignito del premio Feltrinelli per la storia e critica della letteratura, e nel 2002 fu nominato socio nazionale dell'Accademia dei Lincei. E' stato autore di edizioni critiche fondamentali (quella delle favole di Babrio, da lui esemplarmente curata in collaborazione con M.J. Luzzatto, e quella dell'Ibis di Ovidio e dei relativi scoli), saggi epocali su poeti e prosatori latini (Sallustio, Virgilio, Orazio, Tibullo, Properzio, Ovidio, Fedro, e innumerevoli altri autori), nonché studi dottissimi sulla fortuna dell'Antico e sulla storia della filologia, e acute e spesso profetiche riflessioni sulla scuola e sull'università.

Ricorda il latinista, "tra i maggiori filologi classici del secondo Nofvecento", la Scuola Normale di Pisa di cui La Penna fu studente e poi docente. La Penna, si spiega, "si era formato alla Scuola Normale tra il 1941 e il 1945 sotto la guida, tra gli altri, di Giorgio Pasquali. Dopo una prima esperienza di insegnamento liceale, aveva ricoperto la cattedra di letteratura latina a Pisa e poi a Firenze, tenendo contemporaneamente l'incarico di insegnamento di filologia latina alla Normale di Pisa tra il 1963 e il 1993. La docenza in Normale ha segnato un'epoca alla Scuola e contribuito alla formazione di numerose generazioni di allievi".

Al centro delle ricerche di Antonio La Penna, si spiega ancora, "sono le ideologie di autori quali Properzio, Ovidio, Orazio, Sallustio, e la storia sociale e politica della "rivoluzione" romana, ovvero del passaggio dalla repubblica all'impero. Tutte opere che parlano del passato, ma grazie alle quali si può comprendere il presente: Aspetti del pensiero storico latino (1978); Fra teatro, poesia e politica romana (1979); Epos e civiltà nel mondo antico (1986); La cultura letteraria a Roma (1986); Tersite censurato (1991); Dialogo di Orazio e Voltaire (1995); Eros dai cento volti (2000); Prima lezione di letteratura latina (2003); L'impossibile giustificazione della storia (2005); La letteratura latina del primo periodo augusteo (2013); Ovidio. Relativismo dei valori e innovazione delle forme (2018); La favola antica. Esopo e la sapienza degli schiavi (2021). Uno sguardo esplicito alla società contemporanea si trova in numerosi scritti, come Sulla scuola (1999) o in Aforismi e autoschediasmi. Riflessioni sparse su cultura e politica degli ultimi cinquant'anni (1958-2004). La Penna è stato anche un importante traduttore di opere latine".

 
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2024/04/10/news/firenze_morto_il_latinista_antonio_la_penna-422458038/
 
Mucci71 

 

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