Il
ministro degli Esteri del Venezuela, Jorge Arreaza, ha pubblicato su
Twitter la lettera inviata al direttore generale della BBC, dove si
chiede il rispetto per la verità e l'imparzialità nel trattamento sul
Venezuela criticando la sistematica aggressione del media anche con
l'utilizzo di fake news contro la democrazia venezuelana e le sue
legittime autorità.
In uno dei passaggi si legge “Sin dai tempi
della invasione dell'Iraq, la BBC, in qualunque sua versione, è stata
dalla parte della normalizzazione delle fake news con risultati
concreti, distruttivi e mortali per migliaia di persone. Cominciano
dando origine o rafforzando una versione di parte, la cui falsità
originale non può essere sostenuta nel tempo.
Si ripete sempre lo
stesso schema: la costruzione di un nemico, di un "cattivo", sul quale
vengono evitate le informazioni che possano porre in dubbio la
veridicità delle notizie presentate, in modo che non ci siano altre
versioni.
A questo fine, si concentrano sui problemi (di un
Paese) dandogli ampio risalto ma nascondono le cause che li hanno
prodotti e quindi arrivano alle loro conclusioni, confermando i
pregiudizi, ed assegnando in maniera arbitraria il titolo di chi sono i
"colpevoli", i "buoni" e i "cattivi" e vengono proposte "soluzioni"
che non sono altro che le agende politiche di interessi innegabili".
Lo
stesso ministro pubblica la risposta del direttore della BBC: "Il
signor Davie nega di avere pregiudizi e si dichiara imparziale su tutte
le questioni. Inoltre ci invita ad indirizzare qualsiasi reclamo
utilizzando il modulo presente su questo link sul suo sito web: https://bbc.co.uk/editorialguidelines/.
Ti prenderemo in parola. Spero che abbiate un server robusto", ha
risposto l'alto rappresentante bolivariano, riferendosi al fatto che
tutte le denunce di casi di notizie false e alla copertura sbilanciata,
interessata e tossica della BBC saranno inviate per la rettifica al
media britannico.
Di seguito la versione integrale della lettera:
"Signor Tim Davie,
direttore generale della BBC,
Londra, Regno Unito.
Le scivo questa lettera rispettosamente, obbligato dalle circostanze ed
a causa della linea editoriale che il suo network BBC Mundo sta
portando avanti sulla realtà della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Mi riferisco alla modalità di attaccare e dare validità a
posizioni politiche (a noi avverse), nascondendole con un alone di
"obiettività" e (mi riferisco) nel caso specifico, all'approccio
informativo sul "trattenimento", per usare una parola gentile, delle 31
tonnellate d'oro che appartengono al Venezuela nei caveau della Banca
d'Inghilterra che, al di là del taglio apparentemente “equilibrato”
delle informazioni (da voi date), tralascia il vero carattere di questa
misura arbitraria: privare il popolo del Venezuela delle proprie risorse
sovrane in un momento di crisi sanitaria globale.
Mi permetto
di condividere con voi alcune considerazioni che ho già espresso in un
altri momenti, per quanto riguarda i mezzi di informazione occidentali e
il ruolo che hanno assunto ormai da tempo.
Le grandi agenzie di
stampa, i servizi di informazione occidentali e i media privati hanno
svolto un ruolo di omogeneizzazione della informazione per fabbricare
una rappresentazione uniforme di un determinato Paese sotto lo sguardo
uniforme dell'Occidente per giustificare ogni tipo di aggressione.
A questo fine, si concentrano sui problemi (di un Paese) dandogli ampio
risalto ma nascondono le cause che li hanno prodotti e quindi arrivano
alle loro conclusioni, confermando i pregiudizi, ed assegnando in
maniera arbitraria il titolo di chi sono i "colpevoli", i "buoni" e i
"cattivi" e vengono proposte "soluzioni"
che non sono altro che le agende politiche di interessi innegabili.
Sebbene la tecnica sia molto più antica, segnalo che a partire dal 2003
in Iraq, fino ad oggi, si ripete lo stesso schema: la costruzione di un
nemico, di un "cattivo", sul quale vengono eluse le informazioni che
pongono in dubbio la veridicità delle notizie promosse in modo che non
ci siano altre versioni.
Questa maniera di presentare le
notizie come "oggettive" è ciò che BBC Mundo considera giornalismo
"accurato, imparziale, indipendente e corretto".
La BBC, in tutte
le sue forme, è stata al fianco della normalizzazione delle fake news
con risultati concreti, distruttivi e mortali per migliaia di persone.
Cominciano
dandogli una base o rafforzando una versione parziale la cui falsità
non può essere sostenuta nel tempo: le “armi di distruzione di massa”
dell'Iraq, i “combattenti per la libertà” di Al Qaeda in Siria o la
falsa legittimità di Juan Guaidó come presidente venezuelano sono alcuni
esempi.
Un altro buon esempio di quanto sopra esposto è il modo
in cui si presenta la Repubblica Bolivariana del Venezuela, per quanto
riguarda il contesto dei sui rapporti con gli Stati Uniti e l'arrivo di
una nuova amministrazione alla Casa Bianca, nell'articolo “5 controverse
politiche di Trump che sono sopravvissute all'attacco di Biden contro
l'eredità dell'ex presidente”, pubblicato il 2 febbraio
di quest'anno.
L'articolo dice che gli Stati Uniti sono stati "il primo paese a riconoscere" la
"Presidenza" di Juan Guaidó come se ciò fosse un'azione indipendente e
non il prodotto dell'attuazione di un piano per creare un governo
parallelo in Venezuela per sostituire arbitrariamente il presidente
legittimamente eletto, un piano ideato e attuato proprio dagli Stati
Uniti.
(L'articolo) assicura inoltre che tutto ciò è stato causato
dal presidente Nicolás Maduro che “si è rieletto” e si portano come
pretesto i "brogli".
L'articolo di "analisi" aggiunge poi che è
per questo motivo che il governo di Donald Trump “ha imposto una serie
di forti sanzioni non solo ai membri del governo Maduro, ma anche
all'industria petrolifera del Venezuela".
Affinché questa
narrazione abbia credibilità, la BBC ha omesso la natura artificiale e
telecomandata dell'intera operazione intorno a Juan Guaidó ed ha
nascosto l'esistenza di un popolo che ha votato per il presidente
Maduro.
La descrizione di queste due verità avrebbe reso non
credibile la tesi che (Maduro) si è “rieletto (da solo)” ed avrebbe
evidenziato che le sanzioni contro il Venezuela non avevano un motivo
valido.
In questo modo, la BBC Mundo ha diminuito l'impatto
delle misure coercitive unilaterali, dell'assedio e del soffocamento che
il Venezuela sta vivendo, riducendo così le responsabilità dirette che
hanno i governi occidentali, le istituzioni finanziarie e le
organizzazioni della "Società civile" nella organizzazione di questa
storia.
L'articolo commentato è stato pubblicato una settimana
prima della pubblicazione del rapporto dell'Ufficio per il Rendiconto
del Governo degli Stati Uniti (8 febbraio), e quasi due settimane prima
della relazione preliminare della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite
sull'impatto negativo delle misure coercitive unilaterali per il
godimento dei Diritti Umani (12 febbraio), dopo la sua visita di 12
giorni in Venezuela.
Entrambi i documenti evidenziano il peso
delle misure coercitive contro l'intera popolazione, contrarie alla
legge internazionale, nonché il danno causato alla salute dell'economia
venezuelana.
Scrivo questa lettera il 13 febbraio e, durante le
due settimane descritte sopra, la BBC Mundo non si è nemmeno preoccupata
di recensire o commentare marginalmente entrambe le conferme di quanto
il Venezuela e gran parte del mondo ha denunciato.
Andando
avanti nelle citazioni, affinché alcune (vostre) affermazioni abbiano
rilevanza e plausibilità, nascondete in maniera grossolana una parte
della popolazione e la realtà venezuelana.
Nell'articolo del 3
febbraio di "analisi economica" intitolato "Il piano di Maduro per
riempire di dollari le banche del Venezuela”, ci sono solamente due
piccole ammissioni indirette sulle cosiddette sanzioni, basate su
dichiarazioni di due intervistati, in cui si parla apertamente di misure
coercitive unilaterali e, poi, in una inevitabile menzione, della Legge
Anti-embargo.
Tutto ciò offre un ritratto della realtà
(venezuelana) completamente distorto e incompleto, speculando sugli
attuali problemi delle attività economiche, commerciali e finanziarie
senza dare una informazione obiettiva che possa offrire una vera visione
integrale dei fatti analizzati.
Questa tecnica di omissioni
della BBC è ancora più evidente nel racconto sulla "trattenuta" dei
1.200 milioni di dollari (31 tonnellate d'oro) appartenente allo Stato
venezuelano.
Con argomenti non autentici e contrariamente alla
legge internazionale e venezuelana, il suo paese intende decidere dove
sta la legittimità del governo venezuelano e chi deve rappresentarlo.
Una
volta fallita questa ultima e deplorevole avventura geopolitica, il
Regno Unito e le altre "democrazie avanzate" del mondo si trovano ora in
un vuoto che danneggia non solo il Venezuela, ma anche quegli stessi
Paesi che si sono imbarcati in quell'azione di mediocrità politica
guidata da un'amministrazione americana che ha lasciato la Casa Bianca
con una crisi profonda che si estende da un estremo all'altro
dell'Atlantico del nord.
Richiama l'attenzione il fatto che,
nella copertura mediatica che la BBC ha dato del processo legale tra la
Repubblica Bolivariana del Venezuela e il Regno Unito, si è mai
raccontato come sia stata violata, da tutti i punti di vista, la
normativa internazionale per favorire una operazione di cambio di
governo (ormai fallita).
(Non si è mai raccontato) quanto sia stato
impedito al governo venezuelano di riacquistare la capacità di manovra
per affrontare in modo più efficace la minaccia rappresentata dalla
pandemia di COVID-19.
Tutta questa vergognosa situazione si è
trasformata in una strategia bizantina nella quale gli attori politici
decidono di riconoscere legittimità ad una Banca Centrale (nominata da
Guaidó) che esiste solo sulla carta come una società di valigette
offshore, dove nemmeno il cosiddetto "consiglio di amministrazione" vive
nel Paese che pretende di rappresentare e il cui ricorso in tribunale è
messo in dubbio.
Un semplice conteggio degli articoli
pubblicati sull'argomento nel corso del 2020 sul sito web della BBC
Mundo in spagnolo (20 maggio, 18 giugno, 2 luglio, 3 luglio e 5 ottobre)
mostrano che sono inquadrati negli stessi limiti di analisi, dove
l'unico elemento di legittimità per il falso governo è il
"riconoscimento di più di 50 paesi" e l'argomento che il governo
del
suo paese (il Regno Unito), signor Davies, secondo la versione del
network che dirige, dice che non sa chi è il legittimo proprietario
dell'oro del Venezuela, come riportato nell'articolo del 18 giugno 2020.
Con quale manuale o dottrina del diritto internazionale si possono spiegare e convalidare tali affermazioni?
Non
avete menzionato la proposta del governo venezuelano con la quale i
fondi sequestrati nel suo paese sarebbero stati utilizzati nelle cure
del COVID 19 in Venezuela.
Una conclusione giornalistica molto
ovvia sarebbe che la preoccupazione umanitaria che il governo britannico
espone in tutti i forum internazionali quando fa riferimento al
Venezuela è pura ipocrisia.
Il caso dei lingotti d'oro lo dimostra e lo certifica.
Nulla assolve la complice omissione e lo sforzo normalizzatore con cui questo articolo accompagna tale controversia.
Per
il resto non sarà mai abbastanza ricordare che da qui e da altri punti
del Sud del Mondo capiamo, forse meglio che chiunque altro, come
funziona questo meccanico di normalizzazione; ci rendiamo conto di
come, nella cornice di un "consenso fabbricato", l'illusione
dell'equilibrio giornalistico non è al servizio della verità o della
giustizia, ma fornisce le strutture che limitano la verità attraverso la
trasmissione dell'idea di un dibattito "vivo e dinamico" che si
conclude per essere illusorio.
Il mese scorso, a nome della
Repubblica Bolivariana del Venezuela, ho consegnato una nota di protesta
all'ambasciatore del Regno Unito e dell'Irlanda del Nord, Mr. Andrew
Soper, in cui ha denunciato l'utilizzo di fondi pubblici da parte della
Fondazione Westminster per la Democrazia (WDF), tra gli altri rami del
Governo britannico, per finanziare "media" e formare "giornalisti
indipendenti" che sotto la solita facciata di "promozione della
democrazia" hanno intrapreso campagne di discredito, subordinate a
un'agenda che ha poco o niente a che fare con la risoluzione dei
problemi o con la difesa delle giuste cause in Venezuela.
Questi
ultimi punti, sommati ad interessi concreti nella copertura mediatica
della controversia sulla Guayana Esequiba, descrivono un contesto e un
panorama che difficilmente potrebbe evidenziare una BBC con una linea
editoriale ben intenzionata.
In questo senso, e in onore alla
tradizione professionale che ha la BBC ha rappresentato per tanti anni,
mi rivolgo a voi nella speranza che recuperiate lo spirito originale che
in passato ha reso questo servizio di informazione un riferimento
mondiale e adotti misure correttive che gli conferiscano di nuovo
grandezza, precisione e professionalità nello svolgimento di tale
compito.
Ministro Jorge Arreaza"
(Nostra traduzione)
https://twitter.com/jaarreaza/status/1380613810424328195...
https://www.facebook.com/CaracasChiAma/photos/a.1056870960993391/5884848488195590/
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