martedì 13 maggio 2014

Scoperta una nuova pianta mangia-metalli: adora il nichel


La «Rinorea niccolifera» potrebbe essere impiegata per bonificare terreni inquinati, ma anche per estrarre il metallo stesso

di Massimo Spampani


La «Rinorea niccolifera»
La «Rinorea niccolifera»

Quasi fossimo in miniera. È stata scoperta nelle Filippine una nuova specie di pianta mangia-metalli. Non quantità irrisorie, ma una quantità di nichel migliaia di volte superiore a quella che assorbono normalmente dal terreno le altre piante. Al punto che si prospetta il suo utilizzo sia per bonificare terreni inquinati dal metallo, sia per recuperarlo dalle foglie a fini commerciali. E ovviamente la nuova specie non risulta affatto avvelenata dal nichel che contiene.

Le piante che amano il nichel

Le piante che amano il nichel

Le piante che amano il nichel

Le piante che amano il nichel

Nelle Filippine
Appartiene alla famiglia delle Violacee ed è stata chiamata Rinorea niccolifera: il nome specifico riflette proprio la sua capacità di accumulare ingenti quantità di nichel nelle sue foglie, dove il metallo accumulato raggiunge l’1,8%, come spiega Edwino Fernando, dell’Università filippina Los Baños, principale autore della ricerca pubblicata dalla rivista PhytoKeys, facente parte di un progetto finanziato dal dipartimento di scienza e tecnologia del Consiglio filippino per industria, l’energia e lo sviluppo di tecnologie emergenti.
Fenomeno raro
La pianta è stata scoperta nella parte occidentale dell’isola di Luzon, in una zona conosciuta per i suoli ricchi di metalli pesanti. L’iperaccumulo di nichel è un fenomeno raro, e si registra soltanto in circa lo 0,5-1% delle specie vegetali che vivono in terreni ricchi del metallo. In tutto il mondo ci sono solo circa 450 specie conosciute che abbiano questa caratteristica insolita sulle oltre 300 mila specie di piante vascolari.
Grandi potenzialità
«Gli iperaccumulatori vegetali sono piante che hanno grandi potenzialità per lo sviluppo di tecnologie verdi. Per esempio il fitorisanamento e ilphytomining», spiega Augustine Doronila, della scuola di chimica dell’ Università di Melbourne, che è anche co-autore del rapporto. «Il fitorimedio si riferisce all’uso di queste piante per rimuovere i metalli pesanti in suoli contaminati. Mentre il phytomining è il loro utilizzo per produrre raccolti al fine di recuperare commercialmente il metallo nei germogli di quelle cresciute in siti che ne sono ricchi».

http://www.corriere.it/scienze/14_maggio_12/scoperta-nuova-pianta-mangia-metalli-adora-nichel-ed2cb888-d9f9-11e3-8b8a-dcb35a431922.shtml

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