martedì 31 dicembre 2013

Ecco come Equitalia conosce i nostri conti e pignora 100% di pensioni e stipendi

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Pignorare il conto corrente è diventato un gioco da ragazzi per lo Stato che ora non dovrà più accontentarsi del solo quinto, ma potrà rivolgersi alle banche e chiedere il blocco di tutti i risparmi.
Una strana alleanza quella tra Istituti di Credito e Stato. A quanti ancora si chiedono come sia possibile subire il pignoramento del 100% dello stipendio o della pensione, posta la necessità per il creditore di conoscere la banca del cittadino, bisogna ricordare cosa ha fatto lo Stato qualche mese fa.
Il “segreto bancario” – quel principio per il quale gli istituti di credito erano un tempo obbligati a non rivelare, per nessuna ragione, nomi e consistenze dei propri clienti – è stato del tutto cancellato dal nostro ordinamento. Nella disperata lotta all’evasione, esso è stato sostituito dal principio opposto della “trasparenza bancaria”. Lo Stato, dunque, oggi conosce perfettamente, per ogni italiano, la relativa banca di appoggio e la dimensione dei risparmi.
Lo strumento creato, a tal fine, dal governo dei tecnici si chiama anagrafe tributaria dei conti correnti: un sistema di controllo a “raggi x” su conti correnti, depositi e carte di credito. Per verificare, infatti, eventuali incongruenze nelle dichiarazioni dei redditi, il Fisco oggi ha accesso a una enorme banca dati, aggiornata di continuo dagli Istituti di Credito, ove questi ultimi comunicano i nomi degli intestatari dei conti e le relative movimentazioni in entrata e in uscita.
Nulla, dunque, sfugge più allo Stato. Quest’ultimo (ossia, la sua longa manus Equitalia), per riscuotere i propri crediti, non dovrà più fare alcuna caccia al tesoro, potendo sapere in anticipo presso quale banca pignorare il conto corrente o la pensione.
Con questa conseguenza: come ho già spiegato in un precedente articolo (leggi l’articolo: “Abolito di fatto il limite del quinto pignorabile: pensioni integralmente aggredibili”), l’Esattore non dovrà più accontentarsi di pignorare, presso l’Inps (o presso il datore di lavoro) solo un quinto della pensione (o dello stipendio); ma potrà rivolgersi direttamente in banca, dove – per giurisprudenza consolidata – i risparmi sono pignorabili al 100% e senza alcun limite!
Come funziona il meccanismo perverso
Ecco come funziona il meccanismo studiato dallo Stato e passatoci come lotta all’evasione.
Equitalia sa già che i conti correnti dei pensionati devono essere per forza attivi, perché, grazie al decreto “Salva Italia”, l’Inps ha l’obbligo di versare le pensioni superiori a mille euro necessariamente in banca.
A quel punto, si rivolgerà all’anagrafe tributaria e saprà presso quale banca effettuare il pignoramento. Lì potrà bloccare l’intero conto corrente e non più il quinto, perché – come si è spiegato in precedenza – il limite del pignoramento opera solo presso l’Inps.
Stesso discorso vale per i redditi di lavoro dipendete.
Insomma, chi credeva di avere ancora un margine di speranza per mantenere integro il limite di sostentamento deve ora fare i conti con una realtà completamente diversa da quella sulla quale aveva fondato le proprie convinzioni. L’Italia è ormai cambiata definitivamente…

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