venerdì 4 ottobre 2013

Resta in carcere leader Alba Dorata

Nikolaos Mihaloliakos attenderà in carcere il processo in cui dovrà rispondere dell'accusa di aver fondato un'associazione a delinquere


  Nikos Michaloliakos

Il leader del partito greco filo-nazista Alba Dorata, Nikolaos Mihaloliakos, attendera' in carcere il processo a suo carico in cui dovra' rispondere dell'accusa di aver fondato un' associazione a delinquere e di averne attivamente fatto parte, secondo quanto trapelato da fonti della Procura. Mihaloliakos, arrestato sabato scorso insieme ad altri esponenti del partito, e' stato interrogato durante la notte dai magistrati, e ha negato ogni accusa a suo carico.
Anche Giorgos Patelis, il responsabile della sezione del partito filo-nazista Alba Dorata di Nikaia, il quartiere ateniese dove il 17 settembre un militante del partito ha ucciso il rapper antifascista Pavlos Fyssas, resterà in carcere in attesa del processo. E' quanto hanno deciso gli stessi giudici che la scorsa notte - dopo quasi otto ore di interrogatorio - hanno disposto che pure il fondatore e leader del partito, Nikos Michaloliakos, attenderà in prigione il processo a suo carico per rispondere dell'accusa di aver fondato e gestito un'organizzazione criminale ritenuta responsabile di aggressioni a sfondo razziale, estorsioni e almeno due omicidi. Intanto, Christos Pappas, l'ultimo dei sei deputati arrestati nella vasta retata scattata sabato scorso contro Alba Dorata, compare oggi davanti al giudice istruttore per essere interrogato. Sempre oggi vengono trasferiti nel penitenziario di Korydallos Yannis Lagos, il deputato rimasto in carcere perche i giudici lo ritengono collegato con l'uccisione di Fyssas, e una donna ufficiale di polizia del quartiere del Pireo, accusata di essere una fiancheggiatrice di Alba Dorata. Si è frattanto appreso che nella tarda serata di ieri la polizia ha arrestato Themis Skordeli, una candidata di Alba Dorata alla prossime elezioni amministrative nella capitale. La donna era ricercata da giorni e nella sua abitazione gli agenti hanno sequestrato 145.000 euro in contanti.
Dopo la decisione dei magistrati ateniesi la scorsa notte di tenere in carcere Michaloliakos, la formazione politica di estrema destra ha diffuso un comunicato in cui accusa la magistratura ellenica di aver adottato una decisione "completamente ingiusta e dettata da centri di potere esterni al Paese". "L'incarcerazione del nostro Segretario Generale - si legge tra l'altro nel comunicato stampa - è del tutto ingiustificata e incostituzionale ed è stata dettata da centri di potere stranieri. Con questo metodo meschino e illegale viene perseguitato il leader del terzo partito politico del Paese. Chrysi Avgì rimane forte e unita e continuerà senza soste la propria battaglia politica e legale contro un sistema corrotto e al servizio di forze straniere".
"Chi crede che lo Stato democratico farà marcia indietro nella lotta contro il neo-nazismo, si sbaglia di grosso e se ne renderà conto presto. Andremo fino in fondo, questo è il nostro dovere democratico": lo ha detto il ministro dell'Ordine Pubblico greco Nikos Dendias in un'intervista al quotidiano Elefterotypia. Il ministro ha inoltre sottolineato che l'indagine sul partito filo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) "non si ferma qui, continuerà e sarà ampliata". "La Polizia Ellenica (Elas) ha fatto il proprio dovere, ha fatto quello che la magistratura le aveva chiesto di fare. Se le fossero stati chiesti elementi di prova aggiuntivi, la polizia avrebbe richiesto più tempo per portare a termine il proprio lavoro", ha detto il ministro commentando la decisione dei magistrati ateniesi di rimettere in libertà i tre parlamentari del partito - Ilias Kasidiaris, Ilias Panayotaros e Nikos Michos - arrestati sabato scorso con l'accusa di appartenere ad un'organizzazione criminale.

(ANSA)

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