mercoledì 30 ottobre 2013

Milano Whisky Festival, il malto declinato in 2mila etichette

Carrellata di distillati scozzesi dal 9 al 10 novembre


Milano Whisky Festival, il malto declinato in 2mila etichette


MILANO - Non solo single malt. Oltre 2000 etichette fanno del Milano Whisky Festival, il 9 e il 10 novembre presso il Marriott Hotel in via Washington, 66, un appuntamento imperdibile per gli amanti dei torbati e dei distillati della tradizione scozzese e irlandese.

Il Milano Whisky Festival nasce dalla passione di due amici, Giuseppe Gervasio Dolci e Andrea Giannone, i quali, durante una vacanza in Scozia, decidono di impegnarsi per far conoscere a tutti le emozioni uniche regalate da un sorso di single malt scotch whisky. L’obiettivo del Festival è la diffusione in Italia della cultura del whisky di malto scozzese, e, a tal fine, gli organizzatori mirano a una conoscenza sempre più approfondita delle numerose distillerie delle Highlands, dei loro segreti e delle persone che vi lavorano con passione, permettendo a tutti di assaporare con un semplice gesto, 500 anni di storia. 

All'interno della sala Le Baron (oltre 800mq) tutti gli espositori proporranno oltre 500 whisky in degustazione con prezzi partire da 2 Euro a bicchiere (la maggior parte costa tra i 2 ed i 5 euro), per chi desidera una degustazione più approfondita anche quest'anno Milano Whisky Festival propone degustazioni guidate per tutti i gusti e palati, con novità assolute quali Balvenie, Glengoyne e Glenrothes e l'imbottigliatore indipendente Samaroli, un grande ritorno come Macallan. Visti i sold out dello scorso anno ritornano gli imbottigliatori indipendenti Wilson & Morgan ed Adelphi con "chicche" differenti da quelle dello scorso anno.

E per chi vuole smaltire il tasso alcolico la possibilità di sperimentare Outox, (out-tox= fuori tossina), un drink che dovrebbe aiutare a ripartire col piede giusto dopo una serata di festeggiamenti. Totalmente privo di caffeina, il drink è composto da ingredienti naturali quali acido citrico e fruttosio, che permettono di rallentare l’assorbimento dell’alcol e favorirne lo smaltimento attraverso la stimolazione acida dei recettori duodeno-pilorici, favorendo la degradazione e un ritardo dell’assorbimento intestinale dell’alcol, e agendo sul fegato stimolando la produzione di enzimi che ossidano l’alcol in acqua e CO2 con una conseguente riduzione del tasso alcolico.

(ANSA)

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