venerdì 30 novembre 2012

ARRIVA L'ANGELO CUSTODE TECH PER PICCOLI CARDIOPATICI


ROMA  - Un 'angelo custode' tecnologico per i bambini malati di cuore e sotto monitoraggio, che avverte il medico appena la situazione sta per peggiorare mettendolo in grado di prevenire la crisi. Si potrebbe definire così il nuovo software in grado di 'prevedere' le possibilità di rischio legate alle patologie cardiache per i piccoli ricoverati nelle cardiochirurgie pediatriche e battezzato Cdh-Risk (Congenital Heart Deseases Risk).
Il nuovissimo sistema elettronico che 'prevede' i rischi è interamente frutto della ricerca italiana: nasce, infatti, dalla collaborazione tra il personale medico dell'Unità operativa di cardiochirurgia pediatrica dell'Ospedale Civico di Palermo, diretta dal professor Carlo Marcelletti, e la Innomed srl, azienda informatica palermitana che opera nel campo sanitario. Il Cdh-Risk è appena stato inaugurato ed è al suo 'debutto' nel reparto di Marcelletti.
COME FUNZIONA In pratica, spiegano gli esperti, si tratta di un sistema riferito ai bambini con difetti cardiaci congeniti ricoverati nelle terapie intensive e sotto monitoraggio: Nel software vengono inseriti i dati per patologia ed in tempo reale, riferiti a ben 18 diversi parametri che, nei piccoli pazienti, devono essere costantemente tenuti sotto controllo. A questo punto, il Cdh elabora dei grafici, sempre in tempo reale, e sono proprio queste curve che, in base all'andamento che assumono, indicano se il trend delle condizioni del piccolo va verso un peggioramento o una crisi. Se le condizioni vanno dunque verso un peggioramento, scattano dei segnali d'allarme (é anche possibile attivare degli sms per il personale sanitario), facilmente visibili per i medici e gli infermieri, ed i sanitari sono così in grado di agire tempestivamente per prevenire il momento critico con le terapie più adeguate. Il sistema è, insomma, capace di identificare precocemente e segnalare trend negativi potenzialmente pericolosi per i piccoli cardiopatici. Ma non è tutto: il Cdh (inserito nella cartella clinica del paziente, questa pure elettornica) è un sistema in grado di 'autoimparare' mediante l'accumularsi di dati provenienti da pazienti diversi affetti dalla stessa patologia. Si crea così, nel corso del tempo, una banca dati utilizzando la quale il sistema è in grado di fornire risposte sempre più precise per l'individuazione delle situazioni a rischio. Ora che è all'inizio del suo lavoro, spiegano gli esperti, è come se Cdh fosse cioé un semplice 'studente', ma fra un anno, con l'esperienza accumulata, raggiungerà già il livello di un 'laureato'.
A sottolineare l'importanza di questa innovazione, lo stesso Marcelletti: "Cdh ci permette di avere un monitor elettronico che mostra costantemente, in forma grafica, tutti i dati dei nostri pazienti, segnalandoci in tempo reale le variazioni e i possibili rischi verso i quali i piccoli potrebbero andare. Uno strumento di svolta per la sicurezza dei nostri piccoli ricoverati". Ma fondamentale è soprattutto il nuovo approccio che viene introdotto: "Fino ad oggi - spiega Marcelletti - un neonato in terapia intensiva veniva osservato 'correndo dietro' ai suoi parametri, cercando cioé di monitorarli singolarmente per tutto il tempo. Ora, invece, i 18 parametri fondamentali per le condizioni dei piccoli cardiopatici si incrociano tra loro dando luogo ad un grafico di facile lettura: basterà osservare il grafico in tempo reale e se si notano delle irregolarità nelle immagini rispetto alla curva prestabilita vuol dire che qualche parametro è variato e scatta l'allarme". Un allarme precocissimo, dunque, che mette in grado i medici di poter prevenire le complicanze con grande anticipo, portando anche ad un non trascurabile 'taglio' dei costi sanitari. Il nuovo 'angelo custode elettronico' ha già iniziato a 'lavorare' nel reparto del prof. Marcelletti e la scorsa notte ha monitorato uno dei suoi primissimi pazienti: un piccolo di Santo Domingo giunto a Palermo per un delicato intervento al cuore. Un fondamentale alleato in più a fianco del cuore di tanti piccoli malati.
 (ANSA)

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