lunedì 22 dicembre 2025

L'ignoranza è la fortuna dei figli de na mignotta

 


La donna che vedete nell’immagine si chiama Janet Correa. È una cantante cubana, vive a Miami, è una trumpiana convinta.


Ed è diventata virale due volte.


La prima durante la campagna elettorale, mentre cantava a un comizio di Trump col cappellino rosso “Make America Great Again” in testa, sorridente tra la folla dei “Latinos for MAGA”. 


Una voce usata per dare un volto “esotico” alla propaganda di chi gli immigrati li vuole fuori, rimpatriati, cancellati.


La seconda, qualche giorno fa.


Janet in lacrime, disperata davanti al tribunale per l’immigrazione, dopo l’arresto del marito da parte dell’ICE, l’agenzia federale statunitense per il controllo dei migranti. 


Nessun reato, nessuna minaccia alla sicurezza pubblica. Solo una delle migliaia di persone travolte da una macchina disumana che non guarda in faccia a nessuno.


“Da quando è arrivato in questo Paese, ha fatto solo una cosa: lavorare come un mulo”, ha gridato tra le lacrime. Supplicando, inutilmente, di fermare la deportazione.


Perché l’odio funziona così. Non ti chiede se sei per bene, non guarda il numero di turni che hai fatto, non ti chiede il permesso, men che meno quando contribuisci ad alimentarlo.


E la vera notizia, in fondo, non è che oggi Janet piange. È che c’è ancora chi pensa di poter votare l’odio e poi stupirsi quando bussa alla propria porta.


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24 giugno 2025. Una perla di rara bellezza che entra di diritto tra le “meraviglie” dell’anno da ricordare.

Abolizione del Suffragio Universale 

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