mercoledì 2 febbraio 2022

Gianni

 


Una storia commovente, quella di Gianni e Go Ra 


Vi presento Gianni: un uomo eccezionale, una brava persona. Ci siamo conosciuti nell'aprile del '98, io avevo 11 anni.  


Appena arrivato dal Senegal, timido, non conoscevo nessuno, Gianni abitava nella via  parallela alla mia, andavo in giro e lo incontravo ogni tanto, una volta era fine agosto e passavo vicino a casa sua e stava scaricando il camion della legna. Mi ha chiesto di aiutarlo, dopo averlo fatto mi ha fatto una domanda: "Ma tu a settembre non vai a scuola?" Io a fatica gli dissi che non lo sapevo, perche mio padre dice che i libri costano un tanto... non sto a raccontare tutti i dettagli.


Comunque, prima dell'apertura Gianni comprò tutti i libri che mi servivano. Mi permise di andare a scuola e oltre a quello, ogni giorno all'una mi aspettava davanti alla porta di casa sua, trovavo la pizza pronta con una Coca-Cola, guardava i compiti, mi dava una mano. Questo era quello che faceva per me.


In casa aveva sua mamma malata e i due fratelli entrambi malati, era andato in pensione in anticipo per poter aiutare e sostenere la sua famiglia. Ogni volta mi diceva: quando io avrò bisogno non ci sarà nessuno, e io con grande orgoglio gli dicevo ci sarei stato io.


E lui: io a te chiedo solo una cosa, al mio funerale ci devi essere! E io: dai Gianni, non dire cavolate.


Nel 2007 persi il lavoro, la casa, il mutuo per la crisi che era appena iniziata, sentii la voglia di cambiare e cercare altre opportunità. Così mi trasferii a Milano, dove ho trovato lavoro, ma rimasi in contatto con lui. 


Oramai Gianni era solo, ma non ho voglia di allontanarmi.. così ogni weekend faccio un salto e ci guardiamo Striscia, che a lui fanno ridere Greggio e Lacchetti, e ogni anno vado a dare due mani di vernice alla casa.


Gianni in tanti anni non ha mai voluto fare una foto con me, tranne nel gennaio del 2014, che glielo chiesi e la mia ragazza di allora ce lo fece.


Un mese dopo Gianni morì da solo in casa, io lo seppi nel momento in cui si stava svolgendo il funerale, mentre ero a lavoro, mandò un messaggio mia sorella dicendomi: Hai saputo che Gianni è morto? Le riposi: chi Gianni??? E lei: Il tuo Gianni... Smisi di lavorare e corsi 83 km inutili, il funerale si era concluso.


Da allora porto un dolore enorme. Non lo riesco a raccontare apertamente perché fa troppo male, e nel mentre la maggior parte piango e non mi piace che mi vedono piangere, a volte mi capitava di sognarlo e svegliarmi con gli occhi pieni di lacrime. 


Non incontrerò mai più una persona buona e gentile come il mio Gianni.

Soumaila Diawara 

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