Anna Marchisio, morta dopo un aborto, non è stata uccisa dalla Ru486
Il medico legale esclude che Anna Marchisio sia morta a causa dell'assunzione della pillola abortiva. Sul banco degli imputati ora ci sono le prostaglandine e l'antidolorifico.
Redazione- Non è ancora stata fatta chiarezza sulla morte di
Anna Marchisio, la mamma di 37 anni deceduta lo scorso 10 aprile, qualche giorno dopo l'assunzione della
Ru486. Nonostante il gran parlare e l'immediata associazione della morte con la pillola, il medico legale ha e
scluso che sia stata questa la causa della sua morte.
I dieci arresti cardiaci, infatti, sarebbero stati causati da uno dei due principi attivi somministrati alla donna proprio poco prima del malore. Il mifepristone della pillola RU486, invece, era stato impiegato a troppo tempo di distanza dai primi sintomi per poter essere responsabile del decesso della giovane donna.
Non è ancora stato stabilito esattamente quale farmaco sia stato letale, anche se i due medicinali più probabili sarebbero l’antidolorifico Toradol e leprostaglandine (impiegate per agevolare il sanguinamento e le contrazioni necessarie all’espulsione del feto).
Dagli accertamenti è emerso anche che la donna ha avuto un’intolleranza così forte a uno dei medicinali da determinare l’arresto circolatorio dovuto a un blocco elettrico della funzionalità cardiaca.
http://www.articolotre.com/2014/05/anna-marchisio-morta-dopo-un-aborto-non-e-stata-uccisa-dalla-ru486/
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