BECCATO SULL'AUTO DI MATTEO RENZI
Accuse al renziano: carta di credito per pranzi e viaggi. Oggi parliamo del parlamentare renziano Ernesto Carbone, alle prese con un fastidioso contrattempo. I fatti risalgono al periodo 2012-2013, quando Carbone era presidente e amministratore delegato alla testa del Sin, la società controllata da Agea nata per sviluppare e gestire il Sistema informativo agricolo nazionale.
La svolta, come raccontano Primo Di Nicola e Antonio Pitoni su L'Espresso avviene lo scorso marzo. Leggiamo:
Il 27 marzo scorso, l'assemblea dei soci, su proposta dei nuovi amministratori, ha dato mandato al presidente del Cda, Francesco Martinelli, di esercitare l'azione di responsabilità nei confronti di Carbone. Motivo: l'uso disinvolto della carta di credito aziendale durante la sua permanenza al Sin.
Le irregolarità contestate? Semplice: "spese non riconducibili ai fini aziendali", si legge nel verbale d'assemblea. Ma di che cifre stiamo parlando? Leggiamo ancora da L'Espresso:
In totale, oltre 20mila euro, quasi la metà relative a pranzi e cene, oltre a viaggi e trasferte, voli per Londra e Croazia, fatture per alberghi e hotel, noleggio di auto con conducente e acquisto di biglietti del treno.
Carbone si è difeso sostenendo la "piena legittimità" delle spese. Le sue giustificazioni non hanno però convinto né gli attuali amministratori né, tantomeno, gli azionisti del Sin. Le due parti se la vedranno in tribunale.
La svolta, come raccontano Primo Di Nicola e Antonio Pitoni su L'Espresso avviene lo scorso marzo. Leggiamo:
Il 27 marzo scorso, l'assemblea dei soci, su proposta dei nuovi amministratori, ha dato mandato al presidente del Cda, Francesco Martinelli, di esercitare l'azione di responsabilità nei confronti di Carbone. Motivo: l'uso disinvolto della carta di credito aziendale durante la sua permanenza al Sin.
Le irregolarità contestate? Semplice: "spese non riconducibili ai fini aziendali", si legge nel verbale d'assemblea. Ma di che cifre stiamo parlando? Leggiamo ancora da L'Espresso:
In totale, oltre 20mila euro, quasi la metà relative a pranzi e cene, oltre a viaggi e trasferte, voli per Londra e Croazia, fatture per alberghi e hotel, noleggio di auto con conducente e acquisto di biglietti del treno.
Carbone si è difeso sostenendo la "piena legittimità" delle spese. Le sue giustificazioni non hanno però convinto né gli attuali amministratori né, tantomeno, gli azionisti del Sin. Le due parti se la vedranno in tribunale.
http://www.tzetze.it/redazione/2014/05/accuse_al_renziano_carbone_carta_di_credito_per_pranzi_e_viaggi/index.html
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