Nuova Mini Cooper D, la prima prova su strada
Inedito 3 cilindri da 116 Cv, brillante e parco nei consumi
(di Andrea Silvuni)
ROMA - Evento alla Sherlock Holmes per la presentazione e prova della nuova generazione Mini - in vendita dal prossimo 15-16 marzo a partire da 20.700 euro - con tanto di indizi cartacei e culinari, aree 'top secret' e conferenza stampa nei bunker di Soratte a una sessantina di chilometri da Roma. La nuova gamma per l'Italia è composta dalla Cooper con il nuovo 3 cilindri benzina 1.5 da 136 Cv, dalla Cooper D con il 3 cilindri 1.5 gasolio da 116 Cv e dalla Cooper S con il nuovo 4 cilindri 2.0 benzina da 192 Cv, tutti con tecnologia TwinTurbo e Start/Stop di serie. Successivamente arriveranno la Mini One (motore 3 cilindri 1.2 da 102 Cv) e con la Mini D (turbodiesel 3 cilindri 1.5 da 95 Cv) con prezzi a partire da 19.900 euro. Per scoprire le tante, tantissime, innovazioni presenti in questa Mini che 'cambia per non cambiare' ci vogliono davvero le doti del celebre investigatore inglese, ma alla fine - e con la complicità di una ben articolata prova su strada nelle campagne a nord della Capitale - quanto propone la nuova Mini è davvero interessante. In primo luogo la carrozzeria: si allunga, si allarga, diventa più importante soprattutto nella parte frontale (influenzata dalla nuove norme sulla sicurezza dei pedoni) e cambia in alcuni dettagli, come la mascherina, i gruppi ottici anteriori, la fanaleria posteriore, il portellone in coda. Il look tradizionale non viene però stravolto, con quel tanto di novità che basta per far dire "ecco la nuova Mini" a chi la osserva per strada e per non scontentare chi possiede il modello attuale o quello ante 2010. Un aspetto interessante è il leggero allungamento del passo (+2,8 cm) che assieme alla completa riprogettazione dell'abitacolo grazie alla presenza della nuova piattaforma modulare (la stessa delle nuove Bmw a trazione anteriore) migliora e non di poco l'abitabilità interna. Sotto la lente, o meglio sotto il peso del corpo, si scoprono anche sedili di disegno e struttura inediti, molto più comodi e ben adattabili a qualsiasi statura. Promossi a pieni voti anche i comandi secondari e la forma della plancia, mentre la sovrabbondanza di led colorati inseriti nella cornice del grande 'strumento' centrale (che ospita il display da 8,8 pollici e diversi pulsanti) fa un po' troppo neon di Piccadilly Circus. Fa parte delle dotazioni anche la nuova applicazione Connected XL Journey Mate con Real Time Traffic Information che funziona attraverso il collegamento online dello smartphone e consente inoltre l'utilizzo di social network come Facebook, Twitter e Foursquare e la ricezione di RSS newsfeed. La migliorata insonorizzazione, la maggiore qualità dei materiali e la totale assenza di rumorini provenienti dalla scocca fanno del viaggio in Mini una esperienza più rilassante rispetto al passato, a patto però di non posizionare il comando del Mini Driving Modes (opzionale) sulla posizione sport con il tipico 'go kart feeling' che prevale su tutte le altre sesazioni. Nel complesso gli interventi sulle sospensioni hanno reso più 'docile' la Mini, ma sulle risposte delle sterzo e sulla silenziosità di marcia influiscono molto le dimensioni dei cerchi, che spaziano da 15 a 18 pollici di diametro. Dopo le prove delle Mini a benzina delle scorse settimane, debutta ora in prima assoluta la Mini Cooper D, anch'essa dotata del nuovo motore 'modulare' 3 cilindri 1.5 litri. Questa unità, grazie alla turbina con geometria variabile e all'iniezione diretta Common rail di ultima generazione con pressione d'iniezione aumentata rispetto ai propulsori precedenti, risponde alle norme Euro 6 ma offre un miglioramento delle prestazioni - con una erogazione ottimale della coppia pari a 270 Nm già da 1.750 giri - e con consumi ed emissioni ulteriormente ridotti: 3,5 litri per 100 km e 92 g/km di CO2.
(ANSA)
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